venerdì 3 agosto 2012

Ai Weiwei: Never Sorry

Un film bellissimo. 
 
"Ai Weiwei is China's most famous international artist, and its most outspoken domestic critic. Against a backdrop of strict censorship and an unresponsive legal system, Ai expresses himself and organizes people through art and social media. In response, Chinese authorities have shut down his blog, beat him up, bulldozed his newly built studio, and held him in secret detention".


16 commenti:

  1. Lo vorrei vedere, temo solo la possibile xenofobia verso i cinesi :P

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    1. Ehm, guarda, io non ne sono affatto immune, però ti assicuro che questo film è un'ottima cura!

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  2. Spero di riuscire a vederlo anche qui... Mi fa piacere ricordare le parole di Howard Zinn riguardo al ruolo dell'artista, un pensiero che condivido totalmente: When I think of the relationship between artists and society I think of the word transcendent. By transcendent, I mean that the artist transcends the immediate. Transcends the here and now. Transcends the madness of the world. Transcends terrorism and war. So the word transcendent comes to my mind when I think of the role of the artist dealing with the issues of the day. I use that word to suggest that the role of the artist is to transcend conventional wisdom, to transcend the word of the establishment, to transcend the orthodoxy, to go beyond and escape what is handed down by the government or what is said in the media.
    (Giuro che è l'ultimo commento lungo come un poema...)

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    1. Ma a me piacciono i commenti fiume, li faccio sempre anch'io!
      Anche Ai Weiwei è molto "quotable", anche perché è un campione nell'uso dei social media. Pensa che dopo aver visto il film ho persino fatto un account twitter che non userò mai, solo per aggiungere un nome alla lista dei suoi sostenitori.
      E comunque, eccone una delle sue, che mi piace molto: “Liberty is about our rights to question everything.”

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    2. Posso capire lo spirito dell'account twitter. All'inizio volevo iscrivermi a facebook solo per utilizzarlo come una sorta di manifesto di tutto quello che volevo sostenere, poi però non l'ho fatto perché in fondo non l'averi usato... Ah, devi dire a tuo marito che è un tipo "transcendent" ;-)

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    3. Sìssì, se non trascendesse anche le ferie sarebbe meglio ;-)

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  3. Grazie Silvia, al solito.
    (scusami il commento-ruscello-in-tempi-di-siccità)

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  4. Non commento piu' come una volta, ma ti seguo sempre con interesse. E cogliendo qui e la' i tuoi consigli di lettura ho finito per rimpinguare ulteriormente gli scaffali della mia libreria. :)
    Laura

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  5. Confesso di non conoscere il personaggio. Ho fatto una ricerca su di lui. Grazie per la segnalazione, Silvia.

    Bella la citazione di Samuela, anche se spesso gli artisti hanno personalità stravaganti e vivono patologicamente ripiegati su se stessi.

    Ben venga chi ha un impegno sociale.

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  6. Sì, io conoscevo Ai Weiwei come artista e un po' per le sue vicende politiche, ma solo vedendo questo documentario mi sono resa conto della profondità del suo impegno sociale, dell'enorme seguito che ha in Cina e di conseguenza dei gravi rischi a cui va incontro.

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  7. Non conoscevo questo personaggio e ora sono felice di saperne di più. Spero di avere l'occasione di conoscerlo meglio.

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    1. Io non ho potuto pubblicare foto delle sue opere perché sono protette da copyright, ma se dai un'occhiata in rete trovi miliardi di cose!

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