giovedì 30 maggio 2013

La città degli alberi felici

Geschützte Grünanlage: spazio verde protetto
Se rinasco albero voglio rinascere tiglio a Berlino. Probabilmente starei meglio qui che in una foresta. Si sente dire spesso che i tedeschi amano il verde, ma solo vedendo gli alberi felici di questa città ci si rende conto dell'abisso che separa il berlinese medio dal troglodita medio italico che gli alberi li odia, e quindi li taglia, li mutila, li capitozza, li riduce a stuzzicadenti perché rovinano la preziosa vista dalle finestre del suo villino del geometra. O dall'amministratore comunale minus habens che fa tagliare i rami perché "cadono sulle macchine", o direttamente gli alberi perché "tolgono spazio alle macchine". E non venitemi a dire che le potature sono necessarie, perché qui non le fanno. Oppure per farle impiegano dei veri giardinieri, capaci di potare un albero senza devastarlo. Cose inaudite in Italia (e anche nell'ecologica San Francisco, dove ho l'impressione che il comune se ne sbatta allegramente della potatura degli alberi sui marciapiedi, che resta affidata agli inquilini delle case circostanti. Forse non sarà così, ma diverse volte ho visto trogloditi in versione uessei massacrare rabbiosamente l'alberello del marciapiede che gli oscurava le finestre).


Un'altra cosa inaudita è un posto all'università per un giovane brillante, oserei dire geniale, che in Italia vagola precario e depresso perché il suo professore non ha gli agganci giusti e poi viene a Berlino e in quattro e quattr'otto diventa direttore di un prestigiosissimo istituto scientifico.


Ecco, io l'ho sempre detto che volevo vivere a Berlino. Poco originale, lo so. Pochissimo. Qui se tiri in aria una moneta, come dice Chiara di berlino101, è più facile che ricada in testa a un italiano o a uno spagnolo che a un tedesco. E poi ovviamente i turisti americani sono dappertutto, con le loro infradito e i loro zainoni e la loro invidia che dovrebbero avere, se solo ci arrivassero, per uno stato sociale come quello tedesco.

Un po' di yarn bombing


Ah, a proposito, ieri con Chiara abbiamo preso un tè nella meravigliosa Tadshikische Teestube, la sala da tè tagika. E stasera a cena con Chiara e con Elle, e forse con Mr. Keats, se finisce in tempo di installare la mostra che si apre domani. L'hanno anche intervistato alla radio, ieri. Va in onda stasera.

30 commenti:

  1. Ma quanto è bella quella bici? Così come l'attitudine verso il verde. E vogliamo parlare del brillante giovane ora direttore del centro scientifico? Non mi ci perdo, diventerei tediosa e sono cose che ci sono note. Ora mi ascolto l'intervista. Buon proseguimento berlinese :)

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    1. L'intervista non è ancora disponibile, la trasmettono stasera. E oggi arriva un giornalista della Bild che vuole scrivere sulla mostra!

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    2. Sì, l'ho scoperto dopo. In compenso mi sono guardata il trailer in tedesco de "Il matrimonio che vorrei". Non proprio la stessa cosa, ma ha fatto sentire un po' a Berlino anche me :P

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  2. Dopo aver litigato per anni a Roma con condomini e vicini proprio per il loro odio verso i necessarissimi alberi del mio quartiere di palazzoni, qui posso finalmente respirare, in tutti i sensi. E continuo a trovare commovente l'amore dei tedeschi per le piante, nonostante il clima infame che si ritrovano (almeno in confronto all'italia)!

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  3. "...la loro invidia che dovrebbero avere, se solo ci arrivassero...", questa frase vale l'intero post ;)
    Comunque ti dico solo che il mio fidanzato ultimamente mi chiama betulla, amo questo nome, così come amo gli alberi e son contenta di sapere che almeno da qualche parte li rispettano. Qualche anno fa a Firenze han tagliato alberi enormi nel viale che porta all'ospedale, con la scusa della tramvia che ancora, e son passati almeno tre anni, non hanno nemmeno iniziato a costruire ( e forse nemmeno a progettare ). Che vergogna!!

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    1. Ciao Celeste, ricordo benissimo la storia della tramvia di Firenze. La gente del quartiere era molto incazzata e qualcuno era anche salito sulle piante per impedire che venissero abbattute. Ricordo di essermi commossa per la rara civiltà dimostrata da quelle persone. Naturalmente poi prevalgono sempre gli imbecilli, che un albero gli cadesse sulla testa e li sfracellasse tutti quanti. (Non sapevo che non avessero neanche cominciato a costruirla, la loro stupida tramvia.)

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    2. Quegli alberi li conoscevo da quando ero nata, abitando lì vicino. Li hanno tagliati anche con la scusa che erano malati, stronzate, come sempre.

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    3. Ah, sì, quello lo hanno detto anche da me quando hanno tagliato quattro ippocastani secolari che incorniciavano una piazzetta che ora è solo uno spiazzo brullo (ma con tanti tavolini per il bar sotto il sole a picco), e un'intera piazza di platani ombrosi per far spazio a quattro o cinque posti auto in più.

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  4. Beh... allora voglio vivere a Berlino anch'io!

    PS: questi "oggetti uncinettati" stanno spopolando!... comunque il sellino della bici è al contrario ;-P

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    1. Ti confesso che a me in genere gli oggetti uncinettati non piacciono, però questo era proprio carino.
      Che occhio, io non mi ero neanche accorta del sellino!

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  5. Poveri scienziati costretti all'espatrio ;)
    Sì, gli uncinetti ricoprono alberi e cose di mezza Europa.
    E secondo me la monetina potrebbe cadere anche in testa ad un turco...

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    1. Sì, i turchi sono arrivati per primi, ormai sono emigrati di vecchia data.

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  6. Eccola la mia Berlino! Ma non avevo mai sentito definirla "la città degli alberi felici", un nome che le calza a pennello! Riguardo al posto all'università.. se non ho capito male, durante ogni grado di studi (dal superiore) è obbligatorio un tirocinio mal pagato, di un anno o più, durante il quale, naturalmente, si lavora come i colleghi assunti a tempo indeterminato, non si fanno solo fotocopie; all'università si fanno anche ricerche, si preparano studi e relazioni ecc (metodo Humboldt). Se un neolaureato in Italia è solo un neolaureato che, eventualmente, ha esperienza nella ristorazione mal pagata, un neolaureato in Germania, durante gli studi brillanti, ha anche accumulato esperienza nella ristorazione e nel turismo, imparato quattro lingue straniere all'estero dove faceva ricerche per una "tesina", lavorato due anni nel suo settore di studio (come tirocinante mal pagato), e fatto un anno sabbatico.
    Siamo troppo sedentari, i cambiamenti li chiamiamo "precariato", il nostro sistema di insegnamento è un fossile dove contano più le conoscenze di persone che quelle della materia di studio e.. basta sto zitta!

    BENVENUTA a Berlino :D

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  7. ...adoro così tanto gli alberi che me ne sono fatta tatuare uno,piccolo e delicato.E poi,quando sono in campagna, li accarezzo, li abbraccio:sono letteralmente pazza!Dovrei vivere a Berlino allora,o per lo meno andarci,viverla un pochino.Purtroppo nella mia città natale ,proprio qualche settimana fa, è stato abbattuto un meraviglioso gelso centenario...per costruire una strada brutta e inutile.Che obbrobio...

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    1. No, ma porca miseria, i gelsi sono pure rari. Io sogno la vendetta degli alberi.

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  8. Quel tiglio felice potrebbe dire orgogliosamente come John Kennedy. "Ich bin ein berliner":
    http://www.youtube.com/watch?v=NaZ3onbUrew

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    1. Lo guarderò da casa, perché qui, come mi spiegavano proprio stasera, il TuTubo è oscurato per via di una rigidissima legger sul copyright. Vabbè, neanche Berlino è perfetta...

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  9. Adoro Berlino e tutta la Germania, sono contenta che un pezzo della mia famiglia sia anche riuscito a mettere radici nel Baden- Wuerttemberg. Un Paese positivo, di speranza, dove si costruisce e non si piange addosso come qui.

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    1. Parole sante! Il piangersi addosso italico è proprio una cosa che non si può più sentire.

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  10. Che poi, cosa c'è di più bello di aprire la finestra e vedere un albero??

    Come ti ho detto a metà mese vado a Berlino, ci abita un mio caro amico (e diversi altri, a dire la verità) e mi spiace di non poterti incontrare. Di Berlino la prima volta mi aveva proprio colpito il verde, gli alberi, i prati, le aiuole...c'è verde dappertutto e chissà perchè invece io me la immaginavo grigia.

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    1. Be', in inverno non è grigia, è grigissima. E l'inverno è lungo. D'altronde, se l'estate durasse più dei due mesi che dura normalmente, tutta l'Europa si sarebbe ormai trasferita a Berlino, che conterebbe qualcosa come 100 milioni di abitanti o giù di lì.

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    2. che peccato essere scesa temporaneamente proprio quando sei salita tu :( Comunque l'inverno è lungo e grigio è vero (ma neanche troppo considerando che ci sono città grigie tipo...Seattle!), ma con la neve il cielo è di un azzurro emozionante e Berlino in bianco è qualcosa di meraviglioso. Poi certa è freddo, tanto freddo, ma va bene così, come dici tu altrimenti ci si trasferirebbero tutti, almeno così solo i più motivati resistono :)
      Io a Berlino ho degli alberi che mi entrano quasi dentro casa e li adoro!

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  11. Bellissima questa definizione, magari fosse così anche qui!! Ricordo una potatura tristissima a Cagliari in uno dei viali alberati più lunghi, a primavera non restava nessun ramo sugli alberi, davvero nessuno, tutti nudi :( tristezza. Qui solo quel cartello è una gioia!

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  12. Evvero, poveri alberi! Mi ero quasi legata a quei bei cigliegi, peschi e pini che c'erano sul terreno circostante la casa di campagna dei miei nonni. Purtroppo sono imparentata con l'Attila della flora. Ora non c'è più un albero, un filo d'ombra... chissà cosa crederà di averci guadagnato.
    Ma hai visto Elle di Lisbona? E qui quando vieni che t'aspetto? :)

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    1. Ciao cara, no, ho visto la Elle di Berlino! E da te ci vengo prima possibile, giuro :-)

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  13. una donna felice sotto alberi felici, correvano grendi sorrisi da quelle parti

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  14. Gran bel post/reportage. Grazie. Adoro gli alberi: in my opinion, sono le creature più buone, più utili, più generose del pianeta.

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