Visto
che la breve estate continua ad alimentare la mia insolita simpatia per la
città, mi sembra un buon momento per pubblicare un omaggio a San
Francisco scritto dal suo poeta più famoso.
The Changing Light
From How to Paint Sunlight by Lawrence Ferlinghetti
[La traduzione la trovate in questo articolo. Che non dovrei neppure segnalarvi perché il nome del traduttore non è citato, però sarebbe un peccato se non riusciste a leggere la poesia.
Argh. Mi accorgo solo ora che non è neanche tradotta tutta. Comunque l'articolo sui suicidi del Golden Gate è interessante.]
The Changing Light
by Lawrence Ferlinghetti | ||
The changing light
at San Francisco
is none of your East Coast light
none of your
pearly light of Paris
The light of San Francisco
is a sea light
an island light
And the light of fog
blanketing the hills
drifting in at night
through the Golden Gate
to lie on the city at dawn
And then the halcyon late mornings
after the fog burns off
and the sun paints white houses
with the sea light of Greece
with sharp clean shadows
making the town look like
it had just been painted
But the wind comes up at four o'clock
sweeping the hills
And then the veil of light of early evening
And then another scrim
when the new night fog
floats in
And in that vale of light
the city drifts
anchorless upon the ocean
|
[La traduzione la trovate in questo articolo. Che non dovrei neppure segnalarvi perché il nome del traduttore non è citato, però sarebbe un peccato se non riusciste a leggere la poesia.
Argh. Mi accorgo solo ora che non è neanche tradotta tutta. Comunque l'articolo sui suicidi del Golden Gate è interessante.]
La poesia sono riuscito a leggerla ed è bella quanto la foto
RispondiElimina:)
La foto l'ho fatta io dal tetto!
EliminaNon ti riconosco più. Stai diventando una perfetta abitante di San Francisco!
RispondiEliminaNon durerà, non temere!
EliminaGrazie Silvia
RispondiEliminaBella! E interessante anche l'articolo sul ponte. E comunque, se continui con questi post su San Francisco, mi sa che mi serve un salvadanaio più grande e mi toccherà portare Fra in una delle città che da sempre desidera visitare :)
RispondiEliminaBasta che non ci venite in luglio, il mese del coperchio grigio. E anche agosto non è un granché.
EliminaA me piacciono un sacco questi tuoi post occhiacuoricino su SF!
RispondiEliminaLa luce di quella città anch'io non la posso scordare.
Grande Lawrence, mi piacciono assai gli ultimi versi di questa poesia; te l'avevo detto che lo vidi nella sua biblioteca mentre frugavo tra gli scaffali al piano di sopra? Arrivò in cima alle scale un po' in affanno, ed io mi dissi "allora esiste!" :)
*libreria*, ultimamente scambio queste due parole, chissà perché.
EliminaNon farci l'abitudine, perché non dureranno!
EliminaSì, ricordo che me lo avevi detto, del tuo incontro con il dolce Larry :-)
(Fai un errore da falso amico inglese anche se parli portoghese? Uhm, magari il tuo inconscio vuole dirti che dovresti fare un altro viaggetto da queste parti...)
EliminaHo approfittato di questo momento poetico per capire che Ferlinghetti in inglese suona molto meglio. Tornano per l'ennesima volta le mie perplessità sulla traducibilità della poesia tutta.
RispondiEliminaPiù probabile che quella citata sia solo una traduzione "di servizio" (in altre parole, brutta). Sono sicura che si può fare di meglio.
EliminaLe parole poetiche di Ferlinghetti corrispondono perfettamente al tono poetico della foto! Bell'abbinamento!
RispondiEliminaBuon venerdì cara!
RispondiEliminaGrande Ferlinghetti, lo adoro ... quando cominciai a scrivere recensioni, lui fu uno dei primi da me passati al setaccio, scrissi del suo unico romano Lei ... già, la luce diversa in ogni città, la senti. Anzi, di ogni luogo fisico (e mentale).
RispondiEliminaMi hai fatto tornare in mente la luce di Auckland... anch'essa unica, bellissima, per una delle poche (o forse l'unica?) città al mondo dove il sole sorge e tramonta sempre e solo dall'oceano...
RispondiEliminaGrazie per la citazione ma soprattutto per i tuoi splendidi articoli e "consigli di lettura".
RispondiEliminaGrazie a te, gli articoli che pubblichi sono sempre interessantissimi.
Elimina...e la foto rende benissimo il sentire. E la sovrappongo a quel bellissimo cortometraggio che avevi pubblicato, di quel pazzo che si svegliava a ore insensate per andare a riprendere la nebbia.
RispondiElimina:-D Vero! Io se mi sveglio all'alba declamo insulti, non poesie.
EliminaInsomma. Ferlinghetti, questa poesia, la luce di SF, la tua foto. Tutte cose che adoro *_* Ti mando un saluto dall'altra parte dell'emisfero, sono tornata in India, in questa assurda, ma irresistibile Bombay.
RispondiEliminaMa come, di già? Sei più pendolare di me!
Elimina:-) Essì.
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