Fra di voi dovevano esserci anche delle brave persone, ma quelle sono
rimaste a casa. Ed è questo il punto. È
per questo che sono delle brave
persone. Sono rimaste a casa. Eppure, se ci pensi bene, devi essere un
po’ triste. La gente come me, finalmente, dopo anni e anni di disordini,
ha pronunciato discorsi profondamente toccanti ed eloquenti
sull’iniquità della vostra dominazione su di noi, e poi, finalmente,
dopo che i vostri corpi mutilati, il tuo, quello di tua moglie e dei
tuoi figli, sono stati ritrovati nel vostro bel bungalow spazioso ai
margini della vostra piantagione di caucciù – ritrovati da uno dei molti
domestici della vostra casa (niente di tutto ciò è mai stato vostro;
non è mai, dico mai, stato vostro) -, tu mi vieni a dire: «Be’, io me ne
lavo le mani, adesso me ne vado», e te ne sei andato, e da lontano te
ne stai a guardare mentre facciamo a noi stessi le cose che una volta
voi facevate a noi. Ma forse pensi che ci sia dell’altro, forse pensi
che avevate compreso il significato dell’Età dei Lumi (anche se, per
come la vedo io, non vi aveva fatto un gran bene); voi amavate il sapere
e ovunque andavate facevate in modo di costruire una scuola, una
biblioteca (sì, e in entrambi i posti distorcevate o cancellavate la mia
storia e celebravate la vostra). Ma poi, forse, mentre osservate il
disastro in cui io vivo ora, lo sfacelo senza speranza cui è ridotta la
mia vita, forse ricordate di aver sempre pensato che la gente come me
non è in grado di amministrare le cose, la gente come me non afferrerà
mai il concetto di Prodotto Nazionale Lordo, la gente come me non sarà
mai in grado di assumere il comando delle cose che i più sempliciotti
tra voi padroneggiano facilmente, la gente come me non saprà mai che
cosa significa governare di diritto, la gente come me non conosce
veramente il pensiero astratto, la gente come me non può essere
obiettiva, prendiamo tutto come un fatto personale. Voi dimenticherete
il ruolo che avete svolto nell’organizzazione di tutto questo, che la
burocrazia è una vostra invenzione, che il Prodotto Nazionale Lordo è
una vostra invenzione, e che tutte le vostre leggi favoriscono
misteriosamente soltanto voi. Sapete perché la gente come me è
intimidita dal capitalismo? Ebbene, perché da quando vi conosciamo non
siamo stati che capitale, qualcosa di simile a balle di cotone e sacchi
di zucchero, e voi eravate i crudeli capitalisti al comando, e il
ricordo di tutto ciò è così forte, l’esperienza così recente, che non ci
riusciamo proprio a fare nostra questa idea che vi pare tanto
importante. In quanto a ciò che eravamo prima di conoscervi, non me ne
importa più niente. Nulla mi è di conforto: né i periodi in cui i miei
antenati esercitavano il proprio impero, né i documenti che testimoniano
civiltà complesse. Anche se è vero che discendo da persone che vivevano
come scimmie sugli alberi, era meglio essere così che come sono ora,
come sono diventata dopo avervi conosciuto.
Jamaica Kincaid, Un posto piccolo, Adelphi. Traduzione di Franca Cavagnoli
Che pungo allo stomaco!
RispondiEliminaGrazie, da ignorante quale sono, non avevo mai sentito parlare di Jamaica Kincaid. Inserirò il libro tra le mie prossime letture.
In alcuni punti è ancora più tosto. Di Kincaid ti consiglio anche "Autobiografia di mia madre".
Eliminaecco ho cliccato commenta per scrivere: che pugno nello stomaco!
EliminaMeno male che non ho citato la parte in cui si rivolge ai turisti...
EliminaA me ha ricordato un tratto di Cent'anni di solitudine, la piantagione di banane ecc... Ma ho ricordi vaghi, dovrei rileggerlo.
RispondiEliminaMa questo non è realismo magico, piuttosto realismo tragico. O realismo incazzato.
EliminaTerribile, bellissimo e terribile.
RispondiEliminaGrazie per averlo condiviso, era uno scossone di cui avevo bisogno.
Gran bel pezzo sul capitalismo (mi vengono in mente gli ebrei, come merce, come capitale da far lavorare, come i neri, appunto), e mi vengono in mente certe leggi, certe invezioni, fatte ad uso e consumo di un potere terribile ... anche Quenti Tarantino e il suo ultimo film mi viene in mente. Tante cose, e be', sì, da leggere.
RispondiEliminaAdoro la tua rubrica Quote of the day.
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