sabato 28 gennaio 2012

Egli scosse la mano di lui

I traduttori lo conoscono tutti. È un libro molto bello, anche se - appunto - un po' agro, scritto dal grande Luciano Bianciardi, scrittore, giornalista e traduttore (Saul Bellow, Henry Miller, John Steinbeck, William Faulkner, Stephen Crane, Jack London, Tennessee Williams, per citare solo alcuni degli autori da lui tradotti). Sul sito ufficiale a lui dedicato, alla voce Bianciardi traduttore, si legge: "È forse questo il vero Bianciardi? Molte ragioni farebbero dire di sì. È l'attività che lo mantiene, alla quale Bianciardi non rinuncerà mai, anzi quella in cui tutto sommato trova una vera dignità. È la sua grande maestra: di linguaggio, di suggestioni, di valori, di confronti."

Eppure nel suo libro più famoso, La vita agra, del 1962, la vita del traduttore non è proprio descritta in modo da suscitare invidia.

Qui sotto potete vedere un divertente spezzone del film omonimo, diretto da Carlo Lizzani nel 1964, con Ugo Tognazzi come protagonista.


8 commenti:

  1. Adoro Tognazzi, e anche questo film!
    Il libro ce l'ho tra quelli che mi guardano di sottecchi dallo scaffale...spero di rendergli giustizia presto.

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    1. Ehi, ma sei proprio una cinefila accanita!

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    2. Putroppo "il cinema è diventato troppo piccolo" [cit.] :)
      Oggi c'è poco da stare allegri (a parte qualche caso felice per lo più americano).
      Il cinema italiano dei tempi d'oro è uno dei miei amori (il mio film preferito è italiano, ed è 8 1/2).

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    3. La fortuna (almeno degli ignoranti come me: come diceva il mio meraviglioso professore di cinema, Bruno Fornara: "non conosci questo film? Sei fortunata, hai qualcosa di bello che ti aspetta") è che c'è una miniera quasi inesauribile di bei film del passato in cui andare a rovistare!

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    1. Sì, riso all'agro. Però "la ciurma alzò i loro cappelli" è una vera perla.

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  3. Grazie della bellissima segnalazione. Confesso che non conoscevo Luciano Bianciardi, se non vagamente di nome. Anche il film mi era sconosciuto.
    Li cercherò entrambi!

    Anche qui da Parigi la prima che cosa che ho fatto per sentirmi a casa e tirare fuori un po' dei miei libri. Non so come farei senza!

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