domenica 28 aprile 2013

Sanità americana: una storia triste





L'ho condivisa ieri su facebook e ho visto che ha destato un certo interesse (l'ha ripresa anche Laura nella sua rassegna), la storia raccontata QUI da The Sardinian American. Chi mi conosce sa che è un tema che mi sta enormemente a cuore. Chi pensa che passare alla sanità privata sia una buona idea la legga e ci rifletta, perché storie come questa, in un paese dalla sanità privatizzata, sono la norma, non certo l'eccezione. Fate attenzione a come comincia la storia: "La mia amica ha una buona assicurazione."



23 commenti:

  1. l'accesso alle cure libere è un diritto, finchè mi è stato concesso di lavorare nel pubblico non ho mai neppure preso in considerazione un'alternativa, non è ad arricchirmi che miravo quando ho scelto di occuparmi della cura della gente, ma a vivere con dignità del mio lavoro, al contrario ci sono medici che dirottano nel privato il lavoro che sono pagati per fare nel pubblico. I tagli alla sanità sono sempre più profondi e la cosa pubblica viene gestita con il quotidiano malaffare italiota, il lenzuolo si fa sempre più corto e si lasciano scoperte sempre più settori come per esempio la prevenzione e gli screening di massa, l'assistenza ai disabili

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    1. Infatti, ne discutevo ieri su fb. Il problema è che molta gente ignorante crede che adottare il disumano sistema americano sarebbe un rimedio al disastrato sistema italiano. Follia. Il sistema italiano ha una base solida e sacrosanta, cioè che la salute dei cittadini è un diritto e non una merce, e bisognerebbe partire dalla base del sistema per sistemarne le magagne, anziché pensare di sostituirlo con il modello "ti curi solo se hai i soldi". E come faccio notare nel post, questo è il caso di una persona che ha una buona assicurazione. Pensa a chi ce l'ha cattiva. O a chi non ce l'ha (e no, san-Obama-premio-Nobel non ha risolto un bel niente).

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    2. Come per le armi troppi interessi girano attorno alle assicurazioni sanitarie in america

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    3. Sì, pare che se le togliessero l'economia avrebbe un tracollo.

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  2. Come abbiamo detto tante volte, Silvia, l'Europa è il continente che tuttora offre maggiori garanzie. Anche la disastrata Italia, finchè qualcuno non l'abbatterà, rispetto agli USA è all'avanguardia. Teniamocelo ben caro il nostro sistema sanitario e lottiamo con le unghie e con i denti perchè, fino a che sarà possibile, l'idea della solidarietà prevalga...

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    1. Più ci penso e più voglio bene a questo povero paese, che tanto mi fa arrabbiare, ma almeno è il mio.

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  3. Ho già commentato su FB.
    Grottesche le vignette!

    PS In Europa mi pare che Olanda e Svizzera funzionino come gli USA.
    Io apprezzo molto come hanno organizzato la cosa qua: l'assistenza pubblica è garantita a tutti (ahimé, il ticket bisogna pagarlo, anche se irrisorio); c'è poi una rete di assicurazioni private per chi preferisce e se le può permettere, molte delle quali sono convenzionate con lo Stato. E tra parentesi i premi annuali sono davvero minimi, a mio parere (si parte da 120 euro per una copertura base, ma con 700 euro si ha già diritto ad una "top level").

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    1. Svizzera a parte, il sistema olandese è sì basato sulle assicurazioni, però ha una serie di amortizzatori e garanzie che negli Usa se le sognano. Con i 700 euro annuali della "top level" portoghese, negli Usa mi potrei forse pagare un mese di "medium level".

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  4. off topic: visto l'articolo sul nuovo libro di Junot Diaz pag 85 di D de La Repubblica di ieri dove si dice: ottima la traduzione di Silvia Pareschi. COMPLIMENTI! ma non avevo dubbi in merito

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    1. Grazie Amanda! Me l'ha segnalato e fotografato Andrea Rényi, lo pubblicherò in coicidenza con l'uscita del libro (un po' per tirarmela e un po' perché la recensione mi è piaciuta).

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  5. Io ho una cattiva assicurazione.
    Una di quelle che quando dico il nome gli autoctoni mi guardano e mi dicono "Ah. Mi spiace!".
    Una cattiva assicurazione che mi costa 190 dollari al mese. Ed al mio datore di lavoro altri 380 dollari mensili... Oltre 6.000 dollari all'anno.
    E nella maggior parte degli ospedali non mi si pigliano!
    :-(
    Mica per niente ogni giro in Italia ci scappa un check up!
    Lunga vita alla sanità pubblica!
    Alice brontolatrice

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    1. Il tuo commento parla da sé, cara Alice ragionatrice. Lunga vita!

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  6. Trovo veritiero il primo intervento di Amanda. La Sanità italiana è buona, peccato solo che come al solito, serve da paravento a chi vuole intrallazzare "privatamente". Sono una paziente che purtroppo, spesso mi vedo costretta a seguire l'iter "privato" anche se molte volte non me lo posso permettere, ma taglio su vestiario e frivolezze varie, per poter accedere al luminare di turno che a suon di euro mi stacca la preziosa ricetta di medicinali ovviamente non mutuabili, per ricambiare le lobby farmaceutiche dei costosi regali ricevuti (dai medici, chiaramente).
    Al che mi chiedo: ma io usufruisco della Sanità pubblica o incremento le prestazioni a nero di un sottobosco privato e sporco? Finchè potrò continuare a farlo? Come ripristinare il vecchio metodo o è oramai troppo tardi? Abbiamo bisogno di risposte, non di condanne per chi si lamenta.
    Saluti.
    Mary

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    1. Nessuno condanna chi si lamenta. La sottoscritta Cassandra, in particolare, cerca solo di mettere in guardia chi vuole saltare dalla padella nella brace.

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  7. Vorrei che i tuoi post venissero letti da certi miei conoscenti che affermano, senza capirne niente, che la privatizzazione è la madre di tutte le riforme e la panacea per tutti i mali. Grazie, sei davvero preziosa.

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    1. Grazie a te, ma per il momento, appunto, mi sento solo Cassandra.

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  8. Condivido il pensiero sulla sanità che deve essere pubblica ...e il pezzo segnalato lo conferma. Non ho mai pensato il contrario, e spesso vado a fare visite e analisi e pure interventi nel mio piccolo ospedale dove sono pure nato, e che continuano a tagliuzzare, nonostante alcuni mi sconsiglino stupidamente ("vai in quello più grande, convenzionato" ... ma perché se questo funzia?). Una volta, ho manifestato contro la sua chiusura con altri cittadini, e a fine manifestazione mi sono storto una caviglia venendo prontamente curato. Qualcuno pensava l'avessi fatto di proposito per mostrare che serve ;) ... no, non sono così masochista (solo un pelo di meno).

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    1. Che poi funziona a macchia di leopardo, tipo ho sentito che in Piemonte ormai è un disastro, mentre qui in Lombardia, per esempio, il piccolo ospedale pubblico dove hanno operato mia madre in dicembre è molto efficiente. Io ho sotto gli occhi la prova che un ospedale pubblico efficiente è possibile, basta volerlo.

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  9. La prima vignetta riflette esattamente la situazione che sto vedendo in questi giorni.

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  10. Lunga vita alla sanità pubblica (e quella italiana è tra le migliori) ma, ahimè, fa acqua da alcune parti. Perché un appuntamento con uno specialista tramite servizio sanitario mi viene dato dopo 6-8 mesi (anche più) mentre privatamente mi viene dato l'indomani?
    Può essere che 6-8 mesi non incidano sulla salute ma può anche essere fatale un tempo d'attesa lungo.
    Bisognerebbe rivedere qualche passaggio... E, ribadisco, evviva la Sanità pubblica!!!
    Titti

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  11. le vignette sono bellissime. la storia un po' meno.

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  12. teniamocela stretta x davvero la sanità PUBBLICA. Per quanto lacunosa almeno da un'assistenza a tutti . e' bello e facile vedere gli ospedali americani e le cliniche dei film, ma non è tutto oro quel che luccica.

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  13. Inorridisco... e dico che non ci sono limiti alla decenza.

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