martedì 24 gennaio 2012

Doppio o trippio?

Licia, l'autrice del blog Terminologia etc. che cito spesso nei miei post, mi segnala alcune chicche sull'argomento di Starbucks e del caffè americano in generale, che ha suscitato interesse e molti commenti un paio di giorni fa. 

Sul blog della Oxford University Press (che fra l'altro è anche la casa editrice che pubblica i libri di mio marito, questo e il prossimo che uscirà) si trova la trascrizione di un interessante dialogo con un importatore di caffè, il quale spiega, fra l'altro che "McDonalds has better coffee [than Starbucks] (...) McDs has won numerous blind tasting competitions and they have cheaper prices. (...) In my opinion the difference between the two is not so much the bean, but the way they roast. [Starbucks uses] mechanized roasters, everything is consistent but not necessarily good. The issue I have is their roasting method, which as most of their detractors would agree on, is far too dark resulting in a burnt taste. Unfortunately many people prefer this approach."

 

E questo, tanto per cominciare, mi fa capire cosa non mi piace in generale del caffè che bevo qui: il sapore di bruciato.
I due proseguono poi parlando del Trenta, la misura extra-large che si può comprare da Starbucks e contiene circa un litro di liquido (circa trenta once, appunto), cioè più di quanto ce ne sta in uno stomaco umano (o in una bottiglia di vino).



Proseguendo nella ricerca, dopo aver scoperto l'esistenza, sempre da Starbucks, di un meraviglioso "espresso trippio", sono arrivata, sempre grazie a Licia, a questo post sull'autorevole Language Log, che ho trovato molto divertente. In particolare vorrei riportare quello che scrive il comico Dave Barry sulla questione delle misure dei caffè, perché mi ha fatto sbellicare dalle risate:


We begin today with a disturbing escalation in the trend of coffee retailers giving stupid names to cup sizes. As you know, this trend began several years ago when Starbucks (motto: "There's one opening right now in your basement") decided to call its cup sizes "Tall" (meaning "not tall," or ''small"), "Grande" (meaning "medium") and "Venti" (meaning, for all we know, "weasel snot"). Unfortunately, we consumers, like moron sheep, started actually USING these names. Why? If Starbucks decided to call its toilets "AquaSwooshies," would we go along with THAT? Yes! Baaa!
Recently, at the Dallas-Fort Worth International Airport and Death March, Mister Language Person noticed that a Starbuck's competitor, Seattle's Best Coffee (which also uses "Tall" for small and "Grande" for medium) is calling ITS large cup size — get ready — "Grande Supremo." Yes. And as Mister Language Person watched in horror, many customers — seemingly intelligent, briefcase-toting adults — actually used this term, as in, "I'll take a Grande Supremo."
Listen, people: You should never, ever have to utter the words "Grande Supremo" unless you are addressing a tribal warlord who is holding you captive and threatening to burn you at the stake. JUST SAY YOU WANT A LARGE COFFEE, PEOPLE. Because if we let the coffee people get away with this, they're not going to stop, and some day, just to get a lousy cup of coffee, you'll hear yourself saying, "I'll have a Mega Grandissimaximo Giganto de Humongo-Rama-Lama-Ding-Dong decaf." And then you will ask for the key to the AquaSwooshie. And when THAT happens, people, the terrorists will have won.

28 commenti:

  1. Grande Supremo, really? Che pronunciato da un americano diventa cosa?
    Qui in Irlanda non abbiamo Trippi e nemmeno Venti o Trenta ma solo Tall e Grande. Non sono tanto sicura che lo stomaco degli irlandesi, che regolarmente si esercita al pub, non possa contenere quelle quantita' di latte! Sarei curiosa di sapere se qualcuno ha mai fatto la prova...

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    1. Good point, Antonella! Nel disegnino dello stomaco non hanno sicuramente tenuto conto degli stomaci da birra degli abitanti delle Isole Britanniche!

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  2. Molto divertente! [..] Rama-Lama-Ding-Dong decaf. adesso ho dovuto riascoltare quel pezzo. :D
    a proposito di AquaSwooshie, notai questi qua rientrano nella schiera di coloro che non ti fanno entrare se non consumi (il codice segreto viene comunicato al momento del pagamento).
    Ma basta consumare una sola volta e hai il servizio garantito 24h: di una giornata a Santa Monica ricordo il lungomare e l'AquaSwooshie 00001.

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    1. Ehm... il resto doveva essere poco memorabile! :-)

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    2. eh gia'! pero' ho detto lungomare, eh!
      manco ho beccato che so..Sean Penn, o Ryan Gosling a fare jogging: almeno mi sarei rifatta un po' gli occhi :)

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    3. Sean Penn sta a San Francisco! Be', no, forse adesso ha ceduto anche lui al fascino (?) di Hollywood, però stava qui, anni fa mio marito lo ha incontrato a una cena (prima di conoscermi, purtroppo)!

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    4. in teoria vive a Malibù per ora, ma suppongo abbia case ovunque.
      o forse era a SF per girare Milk (tipo 4-5 anni fa)?
      che ci troverà a Malibù? Mah...
      e comunque ho visto che..ehm.. la sua attenzione ormai si rivolge solo a femmine under 30 :)

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    5. Secondo Jonathon, a meno che non si sia definitivamente trasferito di recente, dovrebbe abitare principalmente a SF, e *poi* anche a Malibu, dove probabilmente ci troverà le giovinette. Eh, anche i migliori cedono...

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  3. Io non ce la faccio a distinguere il sapore del caffé di starbucks da quello di altre catene simili. Per me sono tutti uguali e la differenza la fa il resto.

    Odio i nomi di starbucks faccio sempre casino, anche costa mi pare utilizzi qualcosa di simile e non concepisco come si possa prendere il grande, anche perché dopo un pò diventa freddo e fa schifo. Non sono mai andato oltre il medio(cioé tall)

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    1. Anche per me sono tutti uguali, e dopo la fase "sono-in-questo-paese-e-devo-adattarmi-ai-gusti-locali" ho detto 'fanculo e ho smesso.

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    2. eh no! se uno non ha il palato incartapecorito non puo' far sempre finta di adattarsi :)

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    3. Grazie! La mia versione era "persona priva di papille gustative", ma "persona dal palato incartapecorito" mi piace di più!

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  4. una roba odiosa le dimensioni dei bicchieri..

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    1. Uno stratagemma di marketing che però funziona, a quanto pare. La cosa più inaspettata è leggere che il caffè di MD's è qualitativamente migliore di quello di Starbucks!

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    2. Si' forse ce l'hanno come riporti te nel post col retrogusto di bruciacchiato, non ho mai provato il caffe' di MD's ma se quelli di starbucks riescono a togliere il bruciacchiato secondo me e' meglio, almeno dai caffe' ghiacciati perche' li' ci sta proprio da cani, su quelli caldi invece *forse* e' accettabile.
      Poi vabbe' il prezzo, ora non ricordo piu', ma quelli di starbucks non costano proprio pochissimo, alla fine poi non sono niente di che, dovrebbero costare una sciocchezza.

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    3. Be', sì, questo è l'altro punto, il prezzo un po' spropositato. Però immagino che il diritto di startene seduto in pace te lo paghi anche così...

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  5. Confesso di non conoscere Dave Barry, ma il brano è eccezionale!

    Un saluto da sotto la neve di Monaco

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    1. Neppure io lo conoscevo, ma se è sempre così voglio leggere la sua opera omnia! :-)
      Un saluto dalla piovosa (finalmente) San Francisco

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  6. Sono andata da Wendy's, ho ordinato un combo (panino+bibita+patatine) e mi chiedono: "which size?". Per fortuna ho detto "regular". Se avessi detto "medium" mi avrebbero dato un bicchiere da un litro circa (e qui il refill e' gratis, mi chiedo come facciano).

    p.s. Non mi toccate il caramel mocha, hot, di starbucks.

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    1. Ok, salviamo anche quello ;-)
      Sulle dimensioni di quello che mangiano gli americani, è tutto vero finché rimani nella fascia bassa (o a Las Vegas). Ma prova ad andare nel ristorante caro e fighetto, vedrai che misteriosamente le porzioni si riducono di botto!

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    2. Ah certo, si'. E quadruplica il prezzo ovviamente.

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    3. Be', sì, però gli ingredienti sono local-organic-cruelty-free-fair-trade-eccetera-eccetera.

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  7. Stiamo sempre parlando di caffè?!
    Io la mattina metto su la moka piccola da uno, con l'acqua che riempie solo per metà lo spazio tra il fondo e la valvola. Carico il filtro oltre l'orlo, avvito bene. Ne scendono un paio di dita, a cui ne aggiungo una di latte per avere quel poco di liquido in più che giustifichi i 5 biscotti inzuppati. Ci si arriva tranquillamente a sera con l'effetto che fa.
    "Which size? Thimble, please."

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    1. Magnifico, thimble! E sì, si parla ancora di caffè, ma come ti dicevo di là "da te", in questi giorni di nostalgia violenta un po' di sane discussioni italiche su cibo e caffè mi fanno proprio star bene.

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  8. "I'll have a Mega Grandissimaximo Giganto de Humongo-Rama-Lama-Ding-Dong decaf." And then you will ask for the key to the AquaSwooshie. And when THAT happens, people, the terrorists will have won.
    :DDDDD

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  9. Fantastico post.
    Ti consiglio il libro

    Taylor, Clark
    Starbucks. Il buono e il cattivo del caffè
    Milano : EGEA
    978-88-238-3190-2

    l'edizione originale dovrebbe essere questa

    http://www.amazon.com/Starbucked-Double-Caffeine-Commerce-Culture/dp/031601348X

    è interessantissimo visto che ci sono molti riferimenti all'Italia, a Illy e alla Segafredo Zanetti.

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