lunedì 20 maggio 2013

Chiapas, un viaggio semiserio/5: La notte con l'agronomo

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Dopo tre giorni a riso in bianco consumato in ristoranti lontani non più di cinquanta metri dalla posada – di più era troppo rischioso - mi sentii sufficientemente in forze da accettare l’invito a cena di Sergio. Con molta trepidazione e qualche residuo pallino vidi finalmente la porta verde spalancarsi davanti a me, rivelando un patio con qualche erbaccia che spuntava fra le piastrelle rotte e una casetta un po’ decrepita, la tipica casa, pensai, di un uomo che vive solo e oltretutto non c’è mai perché è sempre nella foresta a lottare per la rivoluzione. Sergio aveva invitato altre due ragazze italiane, che guardai con sospetto per tutta la sera ma che finalmente verso l’una tolsero il disturbo. Io e Sergio continuammo a conversare per un altro paio d’ore, accompagnandoci con la birraccia annacquata che aveva sostituito il mio Nobile sublime e con le orrende Alitas di tabacco nero senza filtro che il fascinoso agronomo mi forniva a volontà. Infine, con le palpebre di piombo ma consapevole che quella era la mia ultima occasione per sedurre un vero rivoluzionario, annunciai esitante: “Bene, si è fatto tardi…”
E lo scaltro agronomo rispose proprio come speravo. “È meglio che non attraversi la città a quest’ora di notte. Puoi dormire qui, se vuoi. Io dormo sul divano.”
Te lo faccio vedere io il divano, pensai, mentre accettavo l’offerta con un mite sorriso.
“Dov’è il bagno?”, chiesi, con l’alito afflitto dal catrame delle Alitas.
“La porta dopo la cucina,” disse Sergio, “ma stai attenta… no, forse è meglio che non te lo dica.”
“Ha ha, perché, cosa c’è in bagno? Non ho mica paura, io.” E che, scherziamo? Tu sarai anche rivoluzionario, ma io ho affrontato papponi, ustioni e parassiti intestinali per buttarmi fra le tue braccia.
“Be’, ecco, proprio oggi ero… sai… seduto, quando ho sentito un rumore strano sotto di me. Mi sono girato a guardare e… be’, c’era un topo! Sai, qui le fogne sono un po’ rustiche, si vede che è venuto su dall’orto e me lo sono ritrovato nel water che mi guardava. Ho cacciato un urlo e l’ho fatto scappare, credo che si sia spaventato più di me. Ma forse non avrei dovuto dirtelo.”
“Ma no, figurati, cosa vuoi che sia. Anche da me ci sono i topini di campagna…”
“Ma va’, che topino di campagna! Era un topo di fogna, grosso così!” E con le mani indicò una cosa lunga come un basset-hound.
Fortunatamente la vista dell’agronomo dal basso doveva avere terrorizzato la belva, che non si fece
vedere: in bagno c’erano solo scarafaggi, numerosi ma di dimensioni tutto sommato accettabili.
La Selva Lacandona
Seduta nel letto di Sergio, con indosso la maglietta un po’ puzzolente che mi aveva prestato per la notte, posai lo sguardo sul lungo machete appeso al muro e venni colta da un pensiero agghiacciante.
Non mi ero depilata le gambe.
“Allora buonanotte…”, disse Sergio in tono carezzevole, sedendosi accanto a me.
“Sei sicuro di voler dormire sul divano,” azzardai.
“Be’, non so, vedi tu…” rispose in tono indecifrabile.
Ecco, ci siamo, pensai, esaltata da tanta audacia, ammaliata dal romanticismo dell’intera situazione. Adesso non devo fare altro che dire qualcosa, qualche parola pronunciata a mezza voce e accompagnata da un sorriso ammiccante e lascivo, e lui si infilerà nel letto accanto a me e io potrò seguirlo nella foresta e sostenere la sua lotta per la libertà con la mia focosa passione.
Immaginai le sue mani che mi accarezzavano le gambe, sfiorando una peluria più fitta della Selva Lacandona. “Sì, certo, è proprio un bel divano. Mi sembra anche comodo,” risposi.
E così quella notte non chiusi occhio. Per il nervoso.
Il giorno dopo Sergio se ne andò nella foresta, da dove sarebbe rientrato solo dopo la mia partenza.


(5/continua)

34 commenti:

  1. "posai lo sguardo sul lungo machete appeso al muro e venni colta da un pensiero agghiacciante.
    Non mi ero depilata le gambe"


    l'incubo di ogni donna all'acchiappo :D

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  2. noooo!!!!!E così finisce in questo modo con l'agronomo Sergio? :(

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    1. Eh, ho paura di sì :-(
      Però la storia continua, c'è ancora quello del succo d'arancia!

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  3. Ahaha! Fermata dai peli!
    Fogne rustiche, magliette puzzolenti, scarafaggi e machete: proprio un romantico set!
    Ma lui siamo sicure che fosse così...ehm...fascinoso? :D

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  4. Anch'io ho qualche dubbio sul fascino dell'agronomo rivoluzionario. Quando qualcuno è davvero irresistibile non c'è depilazione che tenga!
    Comunque, era destinato a rimanere solo tra machete, topi,scarafaggi e pensieri rivoluzionari.
    E ora ti aspetto,finzlmente libera dal pensiero dell'agronomo, in viaggio verso nuove avventure!
    (continua)

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  5. Avresti potuto raderti con il machete, sì, ma di fatto ammiro e condivido la tua risolutiva prudenza ahhahahaha

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    1. Ecco, sì, ci mancava solo la rasatura con il machete! :-D

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  6. ahhaah chissa' perche' mi hai fatto venire in mente che la Fallaci si sarebbe arresa sullo stato dei suoi peli pure lei :-D !!!!

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  7. Noooo!!!! Beh, certo in una situazione così, come dire, rustica, forse potevi rischiare...o forse, come dice qualcuno, era lui che poi in fondo non meritava poi così tanto!

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    1. Diciamo che la rivelazione del topo mi aveva un po' spento l'ormone.

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    2. Sì, concordo, molto rustico, figurati se s'accorgeva o se gli facevano paura due peli...D

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  8. Uno che ha topi, scarafaggi e insetti vari a passeggio per il bagno secondo te si scandalizza per un paio di gambe non depilate?
    Confido nel biondino del succo d'arancia, rivoluzionario anche lui?

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  9. Secondo me in fondo in fondo volevi che con l'agronomo restasse solo una fantasia...altrimenti alle gambe ci avresti pensato eccome!!! :-D

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    1. In effetti questa versione psicoanalitica è convincente...

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  10. Mi rimane l'ansia sul biondino: come aveva fatto a sapere che stavi combattendo con Montezuma? Certo che da sola in Chiapas: sei un mito assoluto! l'unica mia nota avventurosa fu dormire all'addiaccio in compagnia di un cammello che sputava, ma almeno non ero da sola! Anche se svegliarsi con l'urlo del cammello è stato abbastanza folcloristico! :-)

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    1. Era mio vicino di stanza nella posada: non doveva essere difficile notare i miei andirivieni dal bagno!

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  11. Forse eri ancora scossa dopo il montezuma.comunque io ormai mi sono affezionata a Mr Keats,non posso immaginarti accoppiata al tarzan comunista. Certo che sei cambiata,al giorno d'oggi viaggi sempre con spazzolino elettrico e al tempo andavi in chapas senza silkepil.ma dai.

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    1. Hahaha, hai ragione, però senza filo interdentale laser mi viene subito un ascessone, senza silkepil al massimo non mi perdo una notte con l'agronomo puzzone. E' una questione di priorità.

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  12. E' uscito di scena per sempre, vero? Perchè non lo reggo! Scusa, eh, ma quel tizio mi è stato antipatico dalla prima volta che ne hai parlato!
    OT, questo l'hai visto? :) http://italians.corriere.it/2013/05/18/traduttori-di-libri-i-nuovi-cavalieri-erranti/ mi scuso se te l'avessero già segnalato, non ho tempo di respirare in questi giorni... (mi son concessa qualche minuto per vedere se finalmente avessi *eliminato* il tuo non cavaliere dal tuo raccono ;) )ciao

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    1. :-D Sì, non tornerà più! Anzi, tornerà mesi dopo nell'episodio che avevo raccontato qui, ma anche quello era stato un buco nell'acqua.
      Grazie della segnalazione, non l'avevo vista ed è proprio una bella lettera!

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  13. ahahahaah :) è un po' che non passavo da queste parti e trovo questi racconti a puntate!! eheheeh.. aspetto la prossima puntata!

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  14. oddio come mi vergogno delle mie non-avventure in chapas!! altro che gambe non depilate!!

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