Duke Ellington, great genius and gentleman, was once asked a question regarding "his people".
"Let's see, my people -- which of my people? I'm in several groups. I'm in the
group of the piano players. I'm in the group of the listeners. I'm in the
group of people who have a general appreciation of music. I'm in the group
of those who aspire to be dilettantes. I'm in the group of -- what? Oh yeah,
those who appreciate Beaujolais."
:)
RispondiEliminaMi fai venire in mente "Natura morta con custodia di sax", un viaggio nel mondo -spesso nell'inferno personale- di tanti grandi del jazz narrato idealmente proprio dal "Duca".
Bello! Ce l'ho lì sullo scaffale da tempo (bello il titolo originale: "But Beautiful"), forse è arrivato il momento di leggerlo...
EliminaE' di quelli che hai fatto finta di leggere e che sarebbe ora di leggere davvero?
Eliminaps Silvia perche' non sono tutti ironici come te? (sfogo personale. Grazie) :)
E' di quelli che mi vergogno ad ammettere che non ho ancora letto!
EliminaLa gente non ironica è ubiquitaria e noiosa. Però puoi sempre prenderla per il culo :-)
Duke Ellington si sarebbe iscritto a tutti i gruppi di Facebook.
RispondiEliminaNaaah, questa è troppo cattiva, Rose! Scusate. :-(
:-DDD
Eliminache bel tipo, non lo conoscevo molto, mi cercherò un pò della sua musica su You Tube
RispondiEliminaMi è sempre piaciuto il jazz, ma così, senza saperne molto. Adesso stiamo guardando un bel documentario, "Jazz", di Ken Burns, che racconta appunto la storia del jazz in 10 puntate, e sto imparando un sacco di cose interessanti. Il Duca era cresciuto in una famiglia afroamericana benestante, che lo aiutò tantissimo e credette in lui con una convinzione che senz'altro lo aiutò a sviluppare il suo genio. Rimase un gran mammmone a vita, ma sembra che ne valse la pena!
EliminaPs io convivo con un "bluesman" :), ho imparato a conoscere il jazz e ad amarlo.
EliminaLe storie di certi grandi musicisti jazz sono storie di grande fragilita' umana, e questo mi ha sempre toccata.
Sì, per esempio all'estremo opposto del fortunato Duca c'era Bix Beiderbecke, osteggiato in tutti i modi dalla famiglia di cui lui cercava disperatamente l'approvazione. Mandava loro tutti i suoi dischi, e quando tornò a casa per disintossicarsi, verso la fine della sua carriera e della sua vita, li trovò tutti chiusi in un armadio, mai ascoltati. Morì alcolizzato a 28 anni.
EliminaChe bello leggere il tuo blog :)
RispondiEliminaGrazie, un commento così è il premio più bello!
EliminaGrande Duke! Io amo il jazz e non sapevo neanche che avesse scritto un libro! Figurati far finta di averlo letto...
RispondiEliminaComunque grande citazione.
Mi unisco ovviamente ai complimenti per il blog, per l'ironia e per i sempre interessantissimi post.
Meno male che Silvia c'è
(scusate la battuta politica)
Grazie Matteo!! Apprezzo tanto il complimento che ti perdono la battuta ;-)
RispondiEliminaUna precisazione: dal discorso confuso dei commenti è sembrato che il libro "Natura morta con custodia di sax" lo avesse scritto il Duca in persona. No, l'autore è Geoff Dyer, e lo hanno tradotto Riccardo Brazzale e Chiara Carraro.