Due concerti e un libro.
Il futuro SFJAZZ Center |
San Francisco organizza un bellissimo Festival Jazz. Non solo, ma ha anche un eccellente resident professional ensemble, il SFJAZZ Collective, e sta costruendo il SFJAZZ Center, "a dedicated jazz performance space", cominciato grazie a una donazione anonima di 20 milioni di dollari ("the largest ever given to a jazz institution", e ci credo!) e ormai quasi arrivato al traguardo di 60 milioni di dollari raccolti.
All'interno di questo succulento festival, il primo concerto a cui abbiamo assistito, al prezzo abbordabilissimo di $25, è stato quello di Enrico Rava. C'era anche John Abercrombie, che però forse non stava bene, visto che la sua mediocre esibizione ha spinto tutti a domandarsi perché diamine lo avessero messo lì a togliere tempo a Rava. Che invece è stato fantastico.
Rinaldo Alessandrini |
Qualche sera dopo siamo andati alla San Francisco Symphony a sentire un bel concertone classico, Haydn e Mozart diretti da Rinaldo Alessandrini. I nostri biglietti supereconomici da 15$ per la balconata dietro l'orchestra ci hanno concesso di vedere Alessandrini in tutto il suo splendore di direttore d'orchestra con grandi doti espressive. Le facce, i movimenti, la passione che esprimeva: non riuscivo a smettere di guardarlo, e di sorridere. E i musicisti sembravano anche loro assai contenti, visto che suonavano limpidi, vivaci e precisi. Jonathon ha detto che era la prima volta che gli veniva voglia di invitare a cena un direttore d'orchestra.
E infine, il libro. Con mostruoso ritardo ho letto Accabadora, di Michela Murgia. Molti di voi lo conosceranno già, perciò non mi dilungo. Se non lo avete letto però vi consiglio di leggerlo, perché è bellissimo.
Ma che bellissimo post di lunedì mattina! grazie mi ci voleva... si Accabadora è davvero un bellissimo libro!
RispondiEliminaHai letto anche Ave Mary?
EliminaAncora sveglia?? :)
RispondiEliminaGrande Rava, che bello il SFJazz Center.
Ho dato un'occhiata al festival, Uri Caine se è in vena può fare un bel concerto.
Accabadora me l'hanno regalato e ce l'ho sul comodino, ancora intonso però :)
Guarda, sono riuscita a leggerlo in frettissima pure io che ho un'orrida scadenza... domani! (A proposito, cosa ci faccio qui sul blog?)
EliminaQuello della brevità non è un vantaggio da poco (questa sembra una battuta ma non lo è). Spesso i libri sono lunghi anche quando non dovrebbero esserlo, perché l'autore cede alla tentazione di aggiungere, aggiungere, non sa stare dentro i confini naturali della sua stessa storia, e sbrodola via parole superflue perché gli piace leggersi o perché non sa dove andare a parare. Questo libro invece se ne sta lì, breve, perfettamente trattenuto nei limiti della sua storia, scritto in una lingua meravigliosa, calda e viva, dove ogni parola è precisa e necessaria.
(Ecco, avevo detto che non mi sarei dilungata).
60 milioni di $ di donazioni per un centro jazz! si vede che la silicon valley é vicina!
RispondiElimina50 milioni per l'edificio e 10 per un endowment fund, per la precisione. Ma la cosa che colpisce di più sono i 20 milioni di dollari di donazione anonima!!
EliminaLa Murgia mi piace moltissimo.
RispondiEliminaTi consiglio anche Ave Mary.
Grazie, sarà il prossimo!
Eliminabella questa rubrica, portala avanti, perchè come italiana all'estero, sento che è importante farci conoscere all'estero non solo per i nostri politici, il calcio o la cucina, ma anche per le espressioni artistiche eccellenti che si sviluppano nel nostro paese
RispondiEliminaInfatti! Anche per questo sono contenta di lavorare all'Istituto Italiano di Cultura.
EliminaChe belle queste tre cose italiane!
RispondiEliminaMagari facessero una bella donazione anonima pure qui... che quando vai a sentire suonare delle volte pensi:"ma il soffitto reggerà fino alla fine del concerto?!", c'ha il suo fascino ascoltare musica in posti così, ma una messa in sicurezza secondo me non gli farebbe male...
Grande fascino, però. Cioè, bello bellissimo il centro jazz e soprattutto il sostegno economico agli artisti, però il jazz non è nato per essere ascoltato nei teatri... ecco, diciamo una messa in sicurezza invisibile in un locale piccolo, vecchio e "vissuto" sarebbe l'ideale.
EliminaIo per vedere un concerto coi soffitti traballanti ci metterei la firma :D
EliminaOlè! Allora vi richiamo tutte due all'ordine e venite qui che vi porto io nelle nostre catapecchie dove è nato il genere :)
EliminaSììì!! Ma si fuma ancora nei locali? E si beve sempre per la strada?
EliminaCiao Silvia,
RispondiEliminavolevo solo ringraziarti per esserti aggiunta ai miei followers... e avermi dato la possibilita' di arrivare sul tuo blog. Mi sono fatta un bel giretto ed e' davvero molto interessante!
PS: Che bella la tua descrizione del concerto... e il commento di Jonathon mi ha fatto troppo sorridere!
Grazie a te, sono contenta di avere scoperto il tuo blog, mi hai aperto una finestra su un altro pezzetto di mondo che non conoscevo :-)
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