lunedì 27 febbraio 2012

Tre cose italiane belle in una settimana

Due concerti e un libro.

Il futuro SFJAZZ Center
San Francisco organizza un bellissimo Festival Jazz. Non solo, ma ha anche un eccellente resident professional ensemble, il SFJAZZ Collective, e sta costruendo il SFJAZZ Center, "a dedicated jazz performance space", cominciato grazie a una donazione anonima di 20 milioni di dollari ("the largest ever given to a jazz institution", e ci credo!) e ormai quasi arrivato al traguardo di 60 milioni di dollari raccolti.

All'interno di questo succulento festival, il primo concerto a cui abbiamo assistito, al prezzo abbordabilissimo di $25, è stato quello di Enrico Rava. C'era anche John Abercrombie, che però forse non stava bene, visto che la sua mediocre esibizione ha spinto tutti a domandarsi perché diamine lo avessero messo lì a togliere tempo a Rava. Che invece è stato fantastico.

Rinaldo Alessandrini
Qualche sera dopo siamo andati alla San Francisco Symphony a sentire un bel concertone classico, Haydn e Mozart diretti da Rinaldo Alessandrini. I nostri biglietti supereconomici da 15$ per la balconata dietro l'orchestra ci hanno concesso di vedere Alessandrini in tutto il suo splendore di direttore d'orchestra con grandi doti espressive. Le facce, i movimenti, la passione che esprimeva: non riuscivo a smettere di guardarlo, e di sorridere. E i musicisti sembravano anche loro assai contenti, visto che suonavano limpidi, vivaci e precisi. Jonathon ha detto che era la prima volta che gli veniva voglia di invitare a cena un direttore d'orchestra.

 


E infine, il libro. Con mostruoso ritardo ho letto Accabadora, di Michela Murgia. Molti di voi lo conosceranno già, perciò non mi dilungo. Se non lo avete letto però vi consiglio di leggerlo, perché è bellissimo.

17 commenti:

  1. Ma che bellissimo post di lunedì mattina! grazie mi ci voleva... si Accabadora è davvero un bellissimo libro!

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  2. Ancora sveglia?? :)
    Grande Rava, che bello il SFJazz Center.
    Ho dato un'occhiata al festival, Uri Caine se è in vena può fare un bel concerto.
    Accabadora me l'hanno regalato e ce l'ho sul comodino, ancora intonso però :)

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    1. Guarda, sono riuscita a leggerlo in frettissima pure io che ho un'orrida scadenza... domani! (A proposito, cosa ci faccio qui sul blog?)
      Quello della brevità non è un vantaggio da poco (questa sembra una battuta ma non lo è). Spesso i libri sono lunghi anche quando non dovrebbero esserlo, perché l'autore cede alla tentazione di aggiungere, aggiungere, non sa stare dentro i confini naturali della sua stessa storia, e sbrodola via parole superflue perché gli piace leggersi o perché non sa dove andare a parare. Questo libro invece se ne sta lì, breve, perfettamente trattenuto nei limiti della sua storia, scritto in una lingua meravigliosa, calda e viva, dove ogni parola è precisa e necessaria.
      (Ecco, avevo detto che non mi sarei dilungata).

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  3. 60 milioni di $ di donazioni per un centro jazz! si vede che la silicon valley é vicina!

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    1. 50 milioni per l'edificio e 10 per un endowment fund, per la precisione. Ma la cosa che colpisce di più sono i 20 milioni di dollari di donazione anonima!!

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  4. La Murgia mi piace moltissimo.
    Ti consiglio anche Ave Mary.

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  5. bella questa rubrica, portala avanti, perchè come italiana all'estero, sento che è importante farci conoscere all'estero non solo per i nostri politici, il calcio o la cucina, ma anche per le espressioni artistiche eccellenti che si sviluppano nel nostro paese

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    1. Infatti! Anche per questo sono contenta di lavorare all'Istituto Italiano di Cultura.

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  6. Che belle queste tre cose italiane!
    Magari facessero una bella donazione anonima pure qui... che quando vai a sentire suonare delle volte pensi:"ma il soffitto reggerà fino alla fine del concerto?!", c'ha il suo fascino ascoltare musica in posti così, ma una messa in sicurezza secondo me non gli farebbe male...

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    1. Grande fascino, però. Cioè, bello bellissimo il centro jazz e soprattutto il sostegno economico agli artisti, però il jazz non è nato per essere ascoltato nei teatri... ecco, diciamo una messa in sicurezza invisibile in un locale piccolo, vecchio e "vissuto" sarebbe l'ideale.

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    2. Io per vedere un concerto coi soffitti traballanti ci metterei la firma :D

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    3. Olè! Allora vi richiamo tutte due all'ordine e venite qui che vi porto io nelle nostre catapecchie dove è nato il genere :)

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    4. Sììì!! Ma si fuma ancora nei locali? E si beve sempre per la strada?

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  7. Ciao Silvia,
    volevo solo ringraziarti per esserti aggiunta ai miei followers... e avermi dato la possibilita' di arrivare sul tuo blog. Mi sono fatta un bel giretto ed e' davvero molto interessante!
    PS: Che bella la tua descrizione del concerto... e il commento di Jonathon mi ha fatto troppo sorridere!

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  8. Grazie a te, sono contenta di avere scoperto il tuo blog, mi hai aperto una finestra su un altro pezzetto di mondo che non conoscevo :-)

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