Con i miei studenti parliamo spesso di musica italiana, e ormai mi sono fatta una discreta idea di cosa conoscono e apprezzano. C'era la fanatica di Eros Ramazzotti, per esempio. Tutti conoscono Pavarotti, naturalmente, ma anche Andrea Bocelli. E poi Laura Pausini, e un po' di Jovanotti. Molti conoscono Paolo Conte e qualcuno anche Mina. Ma nessuno, nessuno conosce De Andrè. Forse perché, come scrisse Michele Serra "La ballata di Fabrizio": "Detestava la sala
d'incisione e ancora più i concerti, ai quali si sottoponeva come a
un'interrogazione scolastica sgradita, e solo dopo essersi circondato di
musicisti d'eccellenza, come per condividere una pena con amici fidati."
Resta il fatto che l'assenza di De André in terra americana mi ha lasciata esterrefatta. E ora lo so, ho una missione! Far conoscere De André agli americani. "Ma come, non conosci Fabrizio?", scriveva sempre Serra, che lo definiva così: "Aveva un bellissimo viso
da signore, ancora ben intuibile dietro gli sfregi lividi dell'alcol,
come in un ritratto di Bacon. Aveva una bellissima voce da uomo,
profonda e fedele alle parole che pronunciava, levigata negli anni da un
fiume di sigarette. E aveva un bellissimo cuore, il cuore dei grandi
poeti, aperto al cielo, alle nuvole, alle donne che amano, ai soldati
che muoiono, ai potenti che comprano, ai delinquenti che pagano."
E allora, per cominciare, ecco Il sogno di Maria.
Hey! "La buona novella" è uno dei miei album preferiti in assoluto.
RispondiEliminaE la versione live del 1998 è eccezionale (adoro "L'infanzia di Maria").
De André non è conosciuto neanche qua, né in Spagna, e temo che purtroppo esca troppo poco fuori dall'Italia. Io quando posso cerco di diffondere il verbo, anche in Italia (e ho anche avuto qualche riscontro) :)
Pensa che con mrT ci stavamo anche cimentando scherzosamente nel tradurre qualche sua canzone in portoghese (maccheronicamente, solo per sentire come suonava, e ci siamo divertiti).
Ah, e magari i tuoi studenti troverebbero interessante la sua interpretazione di E.L.Masters, autore che potrebbero conoscere...
RispondiEliminaOttima idea! Questa la riservo per gli studenti più intellettuali...
Eliminaciao silvia inizia anche da qui.
RispondiEliminahttp://www.fondazionedeandre.it/la_fondazione/universita_di_siena/
Che sito fantastico, grazie!
EliminaIl signor de andrè era mio conterraneo, l'idea è buona e nobile, ma non so quanto potranno veramente capire e quindi apprezzare. Facci sapere come va a divulgazione del verbo :)
RispondiEliminaHo già fatto la prima proselita, credo. Con Bocca di Rosa. Però è brasiliana, non so se conta.
Eliminammm... Secondo me con i latini è più facile, ma so che tu non demorderai, vediamo come va :)
EliminaIl fatto è che qui adorano tutto ciò che è italiano, quindi in teoria non dovrebbe essere difficile. Certo, la brasiliana è facilitata perché capisce meglio le parole - e poi sa benissimo l'italiano - però secondo me non dipende da una presunta estraneità di De André rispetto alla cultura anglosassone, ma solo dal fatto che era un pigrone e non gliene fregava niente di farsi conoscere all'estero.
Eliminaanche in america latina è sconosciuto, e a mio marito non piace per nulla, e non so, credo sia perchè cmq la bellezza di de andrè è la sua poesia cantata con quella voce, e se non capisci bene l'italiano o ti fanno una traduzione non all'altezza del poeta (come devo aver fatto io), può non sembrare nulla di eccezionale. Io invece lo amo moltissimo De Andrè
RispondiEliminaNon darti per vinta! Prova con gli ultimi dischi e magari concentrati di più sulla musica e sugli arrangiamenti...
EliminaAh, io sono cresciuta a 'pane e de André'! Persino a scuola, L'antologia di Spoon River era uno dei testi d'inglese (probabilmente anche il prof. era un fan). Difficile il discorso della traduzione e diffusione... Penso che l'unica sia proporlo agli studenti della nostra lingua, come poeta e cantautore italiano. In fondo, le rime e la musica facilitano la memorizzazione e anche il piacere di imparare.
RispondiEliminaCiao Rose, no, non mi sogno neanche di tradurlo! Intendo solo martellare gli studenti finché non lo conosceranno tutti.
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