martedì 31 gennaio 2012

Due chiacchiere sull'ebook

L'altro giorno sono stata intervistata da Ferdinando Morgana per il sito ebookgratis.it. L'intervista comincia così:

1) Ciao Silvia, intanto vorrei sapere: qual è il tuo rapporto con gli ebook?
Un rapporto piuttosto pacifico, direi.
Leggi il resto di questo articolo

Se poi siete interessati al rapporto un po' meno pacifico di Jonathan Franzen con gli ebook, leggete QUI.

(Visto che si parla di libri e che pochi giorni fa parlavo di Wim Wenders, invece della mia solita foto con Franzen questa volta scelgo un'inquadratura del meraviglioso film di Wenders che parla di angeli e anche di libri. Magari c'entra poco, ma ricordare quel film fa sempre bene al cuore.)

8 commenti:

  1. Non ci crederai ma stavo proprio cercando su Internet maggiori informazioni sulla dichiarazione di Franzen a cui hanno accennato questa mattina a BBC Breakfast.

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    1. Ci credo, ci credo. D'altronde, conosco i miei po... i miei scrittori!

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  2. Sono passata proprio per vedere se riportavi il commento di Franzen!
    (letto su La Repubblica di questa mattina).

    Ok, ok: abbandonerò il mio amato kindle ;)

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  3. Sai cosa mi colpisce di questa notizia? Che l’intervento di Franzen abbia avuto tutta questa risonanza (in soli due giorni centinaia di interventi in giornali e blog!), perché in fin dei conti il suo è un punto di vista come molti altri. Ovviamente ha senso che se ne parli qui da te, sua traduttrice e intervistata sull’argomento, ma per il resto ho l’impressione che, soprattutto in Italia, Franzen stia prendendo un po’ il posto che aveva avuto Foster Wallace: se ne parla in continuazione e chi fa parte di una certa cerchia non ammetterebbe mai di non essere un estimatore entusiasta o, inammissibile, di non averlo letto (anche se certi commenti che si leggono in giro qualche dubbio lo fanno venire). Proprio perché di solito Franzen viene trattato da genio indiscusso mi fanno sorridere le reazioni per il suo punto di vista sugli ebook (uno scivolone inaspettato?!?) e non fanno che aumentare le mie perplessità su questa specie di venerazione che a volte mi pare un po' una moda del momento (tanto per fare un esempio, il commento di manteblog pare ironico, però è significativo che abbia sentito l’esigenza di parlarne pure lui).

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    1. Cara Licia, mi fa piacere riscontrare che ancora una volta la pensiamo allo stesso modo. La breve intervista che ho pubblicato nel post risale a qualche giorno fa, e avevo già deciso di pubblicarla oggi quando, ieri sera, mio marito mi ha passato l'articolo del Telegraph. Ho trovato la coincidenza "serendipitous" e così le ho pubblicate insieme. Non mi sarei mai immaginata che il giorno dopo le parole di Franzen avrebbero avuto tanta eco anche in Italia!
      In realtà però credo che, a differenza di Foster Wallace, oggetto di un processo di canonizzazione a mio avviso insopportabile quanto quella di Steve Jobs, Franzen susciti interesse proprio perché controverso e specializzato nel dire cose che fanno discutere (e in questo senso non direi che il suo punto di vista sugli ebook giunga inaspettato). Per il resto devo confessarti che evito il più possibile di leggere pareri su Franzen e sui suoi libri in blog e altre fonti, perché ne esco sempre profondamenti irritata dalla mancanza di un minimo riconoscimento o anche solo citazione del nome della traduttrice.

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    2. Questi processi di canonizzazione non finiranno mai di stupirmi, come d'altronde quelli di demonizzazione (avendo lavorato a lungo in Microsoft, mi ero dovuta sorbire continue filippiche contro Bill Gates, da molti visto come una specie di genio del male e contrapposto a Steve Jobs, che stinco di santo certo non era). Soprattutto sono perplessa che gli "eroi" del momento spesso non appartengano neanche alla propria cultura, quindi la conoscenza del soggetto è spesso poco approfondita. O forse è proprio per questo che vengono scelti?!?

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    3. Non credo, visto che Steve Jobs è stato canonizzato anche negli Stati Uniti. E pensare che quello che Bill Gates distribuisce in beneficenza in un mese equivale più o meno a quello che Jobs avrà distribuito in tutta la sua carriera!

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