The Hitchhiker's Guide to the Galaxy (The Trilogy Of Four) di Douglas Adams.
"There is a theory which states that if ever anyone discovers exactly what the Universe is for and why it is here, it will instantly disappear and be replaced by something even more bizarre and inexplicable.
There is another theory which states that this has already happened."
There is another theory which states that this has already happened."
Il campione, il più esilarante di tutti. Puro genio. La "Trilogia in quattro parti", che comprende The Hitchhiker's Guide to the Galaxy (1979), The Restaurant at the End of the Universe (1980), Life, the Universe and Everything (1982) e So Long, and Thanks for All the Fish (1984) è un oggetto di culto per molti, me compresa.
Marvin the Paranoid Android c'est moi.
Un samba per Sherlock Holmes (O Xangô de Baker Street, traduzione dal portoghese di Daniela Ferioli) di Jô Soares. Segnalato dalla traduttrice Laura Prandino, questo romanzo dello scrittore brasiliano manda Sherlock Holmes in sudamerica, dove "la sua inchiesta diventa un'avventura piena di imbarazzanti imprevisti, tra l'attrice Sarah Bernhardt che passeggia sulle spiegge di Rio in costume osé, i litigi dell'imperatore con la gelosissima consorte, i riti di possessione del candomblé, nei quali si troverà invischiato, con effetti esilaranti, il fido Watson. (...) la sola avventura che Conan Doyle, per ovvi motivi, non ha voluto raccontare."
The Duppy di Anthony Winkler. Restiamo nel continente americano per proporre un altro consiglio di Laura, un libro di un autore giamaicano che non è stato ancora tradotto e non si capisce perché.
Winkler racconta la storia di Taddeus Augustus Baps, un quarantasettenne giamaicano che dopo la morte improvvisa diventa un duppy, ossia uno spirito, e delle sue divertenti avventure in un Paradiso del tutto inaspettato.
Il professore va al congresso (Small World: An Academic Romance, traduzione dall'inglese di Mary Buckwell e Rosetta Palazzi), di David Lodge. Monica Pareschi (collega e omonima ma non parente) mi segnala "uno qualsiasi di David Lodge", e così ho scelto questo. Una satira sul mondo accademico, popolato da intellettuali o sedicenti tali che passano da un simposio all'altro fingendo interesse scientifico per le materie trattate ma in realtà gozzovigliando a spese dell'università; il tutto inserito in un gioco intellettuale, una rivisitazione delle principali saghe cavalleresche ed epiche, di cui i personaggi rivivono le peripezie, le ricerche, gli scontri, gli amori.
Candido a Cuba (El paseante Cándido, traduzione dallo spagnolo di Maria Nicola), di Jorge Ángel Pérez. E infine torniamo di nuovo nel continente americano per questo gioiellino consigliato da Lucy Van Pelt.
"Il giovane Candido lascia il villaggio in cui è nato per raggiungere L'Avana, armato solo di una prodigiosa bellezza e di una fede incrollabile nella propria buona stella. Nella capitale ritrova il padre e incappa nelle ire della matrigna, conosce ragazze bizzarre e seducenti e deruba una vecchia bigotta, finisce in carcere e viene liberato durante la visita del Papa, diventa famoso quando una sua fotografia, scattata in un postribolo, viene scelta per la pubblicità di una celebre firma. "Candido a Cuba" è la storia barocca e labirintica della scoperta di un mondo da parte di un'anima senza pregiudizi, senza idee innate, senza malizia e senza moralità.
A proposito di David Lodge, ha dedicato Deaf Sentence, un romanzo del 2008, proprio ai traduttori (“conscious that this novel, from its English title onwards, presents special problems for translators”). Per restare in tema accademico, ho trovato divertente la trilogia The 2½ Pillars of Wisdom. Il protagonista è Professor Doctor Moritz-Maria von Igelfeld, docente dell’Istituto di filologia romanza di Regensburg.
RispondiEliminaSì, bella la trilogia di McCall Smith! E molto gentile, da parte di Lodge, scrivere un romanzo quasi intraducibile e poi dedicarlo ai traduttori! Grazie, Licia, come sempre.
RispondiEliminaEhi che bella sorpresa! Grazie! Spero che chi lo leggerà lo troverà divertente come lo è stato per me.
RispondiEliminaDavid Lodge, un mito. Geniale, ha fatto ridere persino una tragica come me ;-)
RispondiEliminaUn samba per Sherlock Holmes... godibilissimo, quasi quasi lo rileggo!
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