Zinaida E. Serebrjakova, Autoritratto. |
Il Maestro e Margherita videro l’alba
promessa. Essa cominciò subito, immediatamente dopo la luna di mezzanotte. Il
Maestro camminava con la sua compagna nello splendore dei primi raggi mattutini
attraverso un muschioso ponticello di pietra. Lo attraversarono. Il ruscello
restò alle spalle dei fedeli amanti, ed essi andarono lungo una strada
sabbiosa.
— Ascolta la quiete, — diceva
Margherita al Maestro, e la sabbia frusciava sotto i suoi piedi nudi, —
ascolta e godi ciò che non ti hanno mai concesso in vita: il silenzio. Guarda,
ecco là davanti la tua casa eterna, che ti è stata data per ricompensa. Già
vedo la trifora e la vite che s’attorce e s’alza fino al tetto. Ecco la tua
casa, la tua casa eterna. So che alla sera ti verranno a trovare coloro che tu
ami, che ti interessano e che non ti inquieteranno. Suoneranno per te,
canteranno per te, vedrai che luce ci sarà nella camera quando saranno accese
le candele. Ti addormenterai, col tuo berretto consunto ed eterno, ti
addormenterai col sorriso sulle labbra. Il sonno ti rinvigorirà e saggi saranno
i tuoi pensieri. E mandarmi via ormai non potrai. Il tuo sonno lo proteggerò
io.
Cosí parlava Margherita, seguendo il Maestro verso la loro casa eterna,
e al Maestro parve che le parole di Margherita fluissero come fluiva e
bisbigliava il ruscello lasciato alle spalle, e la memoria del Maestro,
l’inquieta e martoriata memoria del Maestro cominciò a spegnersi. Qualcuno lo
lasciava libero, come poco prima egli aveva lasciato libero l’eroe da lui
creato. Questo eroe era scomparso, era scomparso irrevocabilmente, perdonato
nella notte tra il sabato e la domenica, il figlio del re astrologo, il crudele
quinto procuratore della Giudea, il cavaliere Ponzio Pilato.
Da Il Maestro e Margherita, di Michail Bulgakov, traduzione di Vera Dridso
Letto mille anni fa, mi sento quasi vecchia! Il mio pezzo preferito però è quando il gatto sale sul tram :-)
RispondiEliminaAnch'io l'ho letto molto tempo fa, poi riletto e ancora riletto. Forse è arrivato il momento di leggerlo per la quarta volta. Comunque ogni volta che vedo un tram ho paura di finire come Berlioz.
EliminaEcco, la fine di Berlioz mi stupì così tanto che ne rilessi più volte. Pensavo di aver capito male.
EliminaTutta colpa di quella sbadata di Annuska.
Eliminasarà bene che colmi questa voragine una volta per tutte
RispondiEliminaAh, che fortuna, te lo gusti per la prima volta!
EliminaHo cambiato preferenze più volte, in questa fase della mia vita sono molto legata al filone di Ponzio Pilato.
RispondiEliminaLe parti su Ponzio Pilato sono quelle che ho sempre amato di più, mi commuovono ogni volta che le rileggo.
EliminaSilvia ecco perché mi piaci così tanto. Oggi hai aperto la finestra su uno dei miei libri preferiti. Da ragazzina amavo la letteratura russa , ma in generale la letteratura impegnata . Qs libro l'ho amato molto e insieme al l'insostenibile leggerezza dell'essere e cent'anni di solitudine . Sono i miei pilastri. Hai ragione tu è ora di rileggerlo.
RispondiEliminaChe bella sensazione quando si scopre di condividere un libro preferito, no? Ci si sente subito più vicine. E Cent'anni di solitudine è senz'altro fra i miei preferiti. Anzi, ecco qui, un mio vecchio post sui miei dieci libri preferiti.
EliminaOh, che bello! E che bei ricordi: quando avevo dieci o undici anni, un amico di mio padre, saputo che già allora ero una lettrice appassionata, mi aveva fatto recapitare a casa dei libri. Alcuni erano adatti per la mia età (ricordo su tutti "Il mago di Oz"), altri decisamente fuori dalla mia portata. Tra questi ultimi c'era anche questo romanzo. Ho iniziato a leggerlo, ma dopo poche pagine l'ho abbandonato: percepivo una cupezza di fondo che mi angosciava.
RispondiEliminaPoi, con gli anni, ha fatto proprio come i buoni vini: è rimasto ad invecchiare sullo scaffale e, quando l'ho ripreso in mano, mi ha regalato una delle più coinvolgenti esperienze di lettura che ricordi.
Ora che mi ci fai pensare, però, devo riprenderlo in mano perché non me lo ricordo più troppo bene... unico problema: dove sarà finito? A casa dai miei? A casa mia? A casa dei nonni? prestato a qualcuno e mai restituito? Mmmhh...dubbio amletico.
Ma tu avevi la mia stessa edizione, quella con quel quadro in copertina e la traduzione di Vera Dridso? Perché ci sono diverse traduzioni e sarei curiosa di dare un'occhiata alle altre.
EliminaAnch'io lo avevo iniziato alle medie ma non ero riuscita ad andare avanti, mi sembrava troppo difficile...poi l'ho ripreso in mano 3-4 anni fa e l'ho divorato, bellissimo libro davvero! La mia edizione era diversa e mi pare fosse tradotto da Margherita Crepax.
RispondiEliminaInfatti, la sua è una delle tante traduzioni. E sì, forse alle medie era un po' presto!
EliminaBello bello bello come pochi Il maestro e margherita, e anche il passo che hai scelto:)
RispondiEliminaQuanto adoro questo libro! Mi biasimerò tutta la vita per aver aspettato di avere 26 anni per leggerlo.
RispondiEliminaBe' però hai ancora tanti anni davanti per rileggerlo :-)
Eliminaè strano il mio rapporto con questo romanzo: certe volte lo adoro, altre volte invece mi addormento sopra la pagina...boh...
RispondiEliminaLa Tv russa ha fatto di quest'opera una meravigliosa trasposizione ( come per Cuore di cane,Le anime morte,L'idiota e tanti capolavori della letteratura ) che la ns. Rai si è ben guardata dall'acquistare.... che peccato ! La ringrazio per l'attenzione che dona a questi capolavori,di non facile traduzione e di grande impatto emotivo. I più fervidi auguri affinchè le Sue traduzioni sappiano sempre suscitare le stesse emozioni di quelle provate leggendo l'opera in lingua originale. Cordialmente, Ambrogio
RispondiEliminaChe augurio bellissimo, grazie infinite!
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