domenica 1 giugno 2014

Cimiteri berlinesi

L'anno scorso mi ero innamorata di quello di Friedenau, dove sono sepolti Marlene Dietrich e Helmut Newton

Quest'anno ho scoperto quello di Bergmannstraße, dove c'è un condominio per passeri


I cimiteri tedeschi sono giardini meravigliosi, tutto il contrario dei nostri luoghi cupi e tristi. 


Qui la gente passeggia, si siede su una panchina a leggere, in alcuni può anche prendere un caffè all'aperto. Insomma, i vivi passano piacevolmente il tempo in compagnia dei morti.
E non solo i vivi umani.

Poco lontano c'è il cimitero di guerra di Lilienthalstraße. Qui le tombe sono appena visibili, e l'effetto è quello di un enorme, splendido giardino. (Se guardate bene, nella prima foto s'intravedono le lapidi.)




24 commenti:

  1. Lo so bene, io a Berlino sono andato a visitare quello dove c'è Bertold Brecht, i filosofi Hegel, Fichte e la scrittrice Christa Wolf ...tu hai preso pure uno scoiattolo (non è facile fotografarli, almeno qui in Italia, quando mi accorgo di loro, sono già fuggiti).

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    1. Sì, quello mi manca, se avessi saputo che c'era la mia adorata Christa Wolf ci sarei andata subito. Poco male, tanto a Berlino voglio tornarci immediatamente.

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  2. Scoiattoli *__*
    Comunque sì, sono dei parchi placidi.

    Moz-

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  3. Quanto verde :-) i cimiteri in Germania si trovano in posti isolati ( intendo fuori dalla vecchia città) oppure sono all'interno dell'agglomerato urbano?

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    1. No, sono in centro, in tutti i quartieri! Il primo di questi due è in una via molto chic a Kreuzberg, il secondo nel quartiere "trendy" di Neukölln.

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  4. se ci fosse un cimitero così probabilmente allontanerei la mia fissa per la cremazione

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    1. Io ho deciso: cremazione e spargimento delle ceneri in cimitero berlinese.

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    2. saremo in molti sparsi così allora :)
      ma a pensarci cremazione e spargimento delle ceneri in Val Veneggia forse batte il cimitero berlinese

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  5. Anche in Svezia è così; non capisco perché i nostri debbano essere delle colate di cemento. Io sono molto più contenta all'idea di servire come concime per qualcosa di vivo anziché finire inscatolata in una piccionaia.
    Mitico lo scoiattolo rosso... mica l'usurpatore americano grigio!

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  6. A Roma quando vado a 'trovare' i miei nonni a Prima Porta entro in un palazzone, faccio un piano di scale e sono dirimpettai in un corridoio, terribile, niente aria fresca, niente erba ...

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    1. Sembra la descrizione di un condominio italiano per vivi...

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  7. Mi ricordo ancora la prima volta che sono entrata in un cimitero a Berlino e non me ne sono resa conto subito perché mi sembrava soltanto un parco. Il fatto che sia un posto "sereno" a me non dispiace affatto.

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  8. Mi sembra un modo splendido di interpretare i luoghi destinati al riposo eterno; un modo piacevole per ricordare ma anche per riflettere sulla vita e la morte.
    Un saluto.

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  9. Bellissimo, è come se dalla morte nascessero nuove vite: alberi, fiori, persino animali.
    A Torino non ci sono questi "parchi", ma il cimitero monumentale merita una visita (anche solo con google immagini). Quando studiavo arte andavo spesso a cercare ispirazione per i miei disegni.

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  10. Posti del genere non fanno che "invitare" i vivi a visitare i morti e non sono certo freddi come i nostri, hai ragione.

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  11. Anche i cimiteri delle piccole città sono giardini. Mi hanno fatto riconciliare con l'idea di fare visita a chi non c'è più. Là sento che potrei trovare una qualche forma di comunicazione, non fosse altro che un ricordo.

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  12. Davvero un posto bellissimo, la frase di Ciccola mi ha fatto venire in mente un libro che avevo letto quando studiavo letteratura inglese e che descriveva i vari riti di sepoltura, tra questi quello che più mi aveva affascinato era una tribù che seppellìva i suoi morti nel bosco piantando delle piantine sopra la tomba (ora non ricordo esattamente la tribù nè se il rito includesse altro) ma per me era stato bellissimo scoprire questo rito particolare. Credo il libro fosse "luoghi e corpi"

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  13. Che belle foto, i cimiteri berlinesi sono decisamente lontani anni luce dai nostri, cosi' cupi e tristi che certo non ti viene voglia di passeggiarci in mezzo e anzi entri rapido, fai un saluto al volo e scappi.

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  14. Ora che ho appena perso mio padre vado molto spesso al cimitero milanese più grande, dove ci gira persino un bus internamente. C'è un orario assurdo: chiusura h 18, entrata consentita fino alle 17.30 anche in estate quando è chiaro fino alle 21 minimo...si potrebbero fare di turni, almeno un giorno infrasettimanale con apertura prolungata (magari aprendo + tardi al mattino) per consentire ai lavoratori di andarci. Sembra sempre che andare al cimitero sia un compito da assolvere frettolosamente, soprattutto da parte di vedeve vecchiette. Io sto cercando una dimensione diversa, che dia un senso (amesso che ci sia) alla malattia importante cha mi ha portato via papà, al vuoto e a questo mio stare davvero molto male e una dimensione "bella" del cimitero potrebbe aiutarmi molto. Almeno si può andarci in bici, e da casa mia è fattibilissimo, anche se il tempo pazzo spesso rende l'impresa rischiosa, vorrei anch'io leggermi un libro, bermi un the, proprio come facevo quando ero a casa con papà, perchè come dice S. Agostino ci sia una vera continuità, sono sempre io, è sempre lui. Ah non c'entra ma ho appena comprato il libro di tuo marito al Salone di To. Ti dirò. Ma Giuntina è una garanzia.

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    1. Grazie Sandra, in effetti uno dei tanti motivi per cui mi sono innamorata di Berlino sono proprio questi cimiteri (che comunque sono così in tutta la Germania), dove si respira un'aria serena e dove parlare con i nostri cari diventati invisibili sembra tanto più facile.

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  15. però.. decisamente luoghi vivibili :) altro che i nostri .. io tuttavia avrei un po' di inquietudine a starci :-) forse ho visto troppi fil di paura!

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  16. Voglio andare a Berlino! Anche per passeggiare nel suo splendido cimitero. Adoro i cimiteri immersi nel verde. Sono molto belle anche le tombe in Alto Adige/Sud Tirolo: tombe a terra ricoperte di fiori. Grazie anche di questo splendido reportage.

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  17. Un posto dove uno ci andrebbe anche più volentieri.

    Un abbraccio

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