lunedì 30 gennaio 2012

La lavatrice di Steve Jobs

Dopo il post dell'altro giorno dedicato alle lavatrici, proprio oggi, in uno dei miei affannosi tentativi di rimettermi in pari con i numeri arretrati del "New Yorker", ho trovato un pezzo di Malcolm Gladwell intitolato The Tweaker, dedicato alla famosa biografia di Steve Jobs scritta da Walter Isaacson

La copertina del New Yorker ha suscitato commenti furiosi ( Jobs era buddista).
Cosa c'entra con le lavatrici? C'entra, c'entra. Verso l'inizio dell'articolo si racconta  di come funzionava la scelta di una nuova lavatrice in casa Jobs (e delle esaltanti discussioni conviviali alla tavola dei Jobs):
"European washing machines, Jobs discovered, used less detergent and less water than their American counterparts, and were easier on the clothes. But they took twice as long to complete a washing cycle. What should the family do? As Jobs explained, 'We spent some time in our family talking about what’s the trade-off we want to make. We ended up talking a lot about design, but also about the values of our family. Did we care most about getting our wash done in an hour versus an hour and a half? Or did we care most about our clothes feeling really soft and lasting longer? Did we care about using a quarter of the water? We spent about two weeks talking about this every night at the dinner table.'"


Il pezzo di Gladwell prosegue, sempre citando dalla biografia, e descrive il famigerato caratteraccio di Jobs:
"Jobs, we learn, was a bully. 'He had the uncanny capacity to know exactly what your weak point is, know what will make you feel small, to make you cringe,' a friend of his tells Isaacson. Jobs gets his girlfriend pregnant, and then denies that the child is his. He parks in handicapped spaces. He screams at subordinates. He cries like a small child when he does not get his way. He gets stopped for driving a hundred miles an hour, honks angrily at the officer for taking too long to write up the ticket, and then resumes his journey at a hundred miles an hour. He sits in a restaurant and sends his food back three times. (...) In the hospital at the end of his life, he runs through sixty-seven nurses before he finds three he likes. 'At one point, the pulmonologist tried to put a mask over his face when he was deeply sedated,' Isaacson writes:
Apple Water (click to enlarge)
'Jobs ripped it off and mumbled that he hated the design and refused to wear it. Though barely able to speak, he ordered them to bring five different options for the mask and he would pick a design he liked. . . . He also hated the oxygen monitor they put on his finger. He told them it was ugly and too complex.'" (...)
"The great accomplishment of Jobs’s life is how effectively he put his idiosyncrasies—his petulance, his narcissism, and his rudeness—in the service of perfection."

C'è poi un'interessante digressione linguistica, dove si parla della creazione del famoso slogan:
"They debated the grammatical issue: If 'different' was supposed to modify the verb 'think,' it should be an adverb, as in 'think differently.' But Jobs insisted that he wanted 'different' to be used as a noun, as in 'think victory' or 'think beauty.' Also, it echoed colloquial use, as in 'think big.' Jobs later explained, 'We discussed whether it was correct before we ran it. It’s grammatical, if you think about what we’re trying to say. It’s not think the same, it’s think different. Think a little different, think a lot different, think different. ‘Think differently’ wouldn’t hit the meaning for me.'"

E infine, qualche parola sul rapporto tra Jobs e Bill Gates:
"Perhaps this is why Bill Gates—of all Jobs’s contemporaries—gave him fits. Gates resisted the romance of perfectionism. Time and again, Isaacson repeatedly asks Jobs about Gates and Jobs cannot resist the gratuitous dig. 'Bill is basically unimaginative,' Jobs tells Isaacson, 'and has never invented anything, which I think is why he’s more comfortable now in philanthropy than technology. He just shamelessly ripped off other people’s ideas.'
After close to six hundred pages, the reader will recognize this as vintage Jobs: equal parts insightful, vicious, and delusional. It’s true that Gates is now more interested in trying to eradicate malaria than in overseeing the next iteration of Word. But this is not evidence of a lack of imagination. Philanthropy on the scale that Gates practices it represents imagination at its grandest. In contrast, Jobs’s vision, brilliant and perfect as it was, was narrow."

32 commenti:

  1. Beh, Gates non avrà inventato nulla, ma...fino a prova contraria ai tempi dell'invenzione dell' Apple I era Woz lo smanettone, non certo Jobs.
    Jobs ha avuto tutta la stoffa del manager, nonché del capo rompiballe :)

    ps 'sti ricchi non hanno di meglio di cui parlare a tavola per due settimane di fila? io ho deciso in 10 secondi che le lavatrici americane sono più sconvenienti, e non mi chiamano Genio :)
    e poi il buddismo non esorta a distaccarsi dalle cose materiali? i panni avrebbe dovuto lavarseli a mano :)

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    1. :-DDD Qui i buddisti te li tirano dietro, non sono più neanche di moda!
      Comunque mi hai dato un bello spunto: adesso provo a non invidiare i ricchi perché hanno una conversazione noiosa. Ci provo, eh? Ci sto provando...

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  2. Molto interessante, Silvia!
    Grazie per la segnalazione

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  3. spero per lui che le prime cose scritte siano false

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  4. Sto leggendo - a singhiozzo - questa biografia.
    Personalità molto interessante ma ai limiti della tollerabilità.

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    1. Abbiamo un amico che lavora alla Apple, e con lui abbiamo discusso a lungo dei possibili motivi della sbalorditiva mitizzazione di SJ. Lui stesso, raccontandoci di una sua interazione piuttosto sgradevole con il Capo (di cui non si può parlare perché tutto quello che succede lì dentro è rigorosamente Top Secret), ne parlava tuttavia con sguardo pieno di ammirazione.

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    2. oddio, tutto top secret..manco fossero gli uffici della CIA!
      va bene non divulgare fatti aziendali, ma addirittura tacere sulle interazioni sgradevoli coi capi!? si priva l'impiegato di un basso e primitivo piacere corporale (dev'essere sempre una cosa legata alla famosa filosofia demodé)!

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    3. No, guarda tu non hai idea di QUANTO siano top secret. Infatti non te lo posso spiegare!

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  5. @elle: e' che il buddismo e' una moda in certe famiglie, specie quando i problemi della vita sono lavatrici europee o locali, poi non so quanto Jobs era dedito alla religione.
    Ovviamente con un bel po' (una tonnellata) di filosofeggiamenti sulla vita e di ricami sopra di essa chiunque puo' essere visto come Dio Geniale Creatore dell'Universo.

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    1. Eh sì, e poi la parola "geniale" è ormai talmente abusata da essere davvero insopportabile. Insomma, di 'sti buddisti geniali noi non sappiamo proprio che farcene! :)

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    2. Abbasso il buddista geniale, evviva l'ateo mediocre! :-)

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    3. (Oggi risulto particolarmente cretina, ma un po' lo dico sul serio)

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    4. Beh, qua hai chi apprezza :D

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    5. A questo proposito, proprio stamattina ho ricevuto una mail che mi ha rallegrato la giornata. Dice così: "Buongiorno, Silvia. Mi chiamo ..., sono uno scrittore piuttosto mediocre e vorrei farmi tradurre un romanzo per proporlo al mercato anglosassone."
      Uno che mi comincia una mail così, io se potessi lo tradurrei gratis.

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  6. Io sto lentamente leggendo la biografia di Jobs scritta da Isaacson. Sono circa a metà...
    Devo dire che è piacevole e per niente agiografico.
    Il ritratto che ne viene fuori è interessante e la figura di jobs è un buono specchio della società americana e soprattutto di tutto quello che è avvenuto nella silicon valley.

    Lo consiglierei come libro soprattutto a quelli che non adorano il personaggio.

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  7. Infatti, quando ho letto i brani riproposti da Gladwell sono rimasta piacevolmente stupita dal tono decisamente poco agiografico!

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  8. il libro su Jobs non l'ho ancora letto, ma mi interessa perchè sono una fanatica dei prodotti della Apple, gli unici su cui posso esprimere un giudizio. Ma se avessi lavorato alla Apple, probabilmente avrei già cambiato lavoro perchè non sopporto la mancanza di rispetto e non credo davvero sia giustificata se uno è un genio... ho già espresso un giudizio vero ?

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    1. :-DD Sì! Io credo che se lavorassi alla Apple mi guarderei bene dal cambiare lavoro ;-)

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    2. :-DD cmq il mio prossimo obiettivo è lavorare alla Amazon !! sono convinta che potrò avere bonus per comprare libri !!

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    3. Libri o ebook? Tecnologia diabolica o utile aiuto?

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  9. Salve. Spesso le persone di successo hanno un atteggiamento sopra le righe. Un po' perchè è come se se ne fossero guadagnati, per così dire, il diritto; un po' perchè ormai fa parte del "personaggio" che col tempo si sono creati o che gli hanno cucito addosso. Peculiarità che magari fanno sorridere o semplicemente stupire, a leggerle in una biografia, ma che rendono sicuramente la vita difficile a chi sta gli sta vicino. Forse, come coi grandi artisti, è meglio ricordare queste persone per le cose 'grandi' che hanno fatto e ignorarne le 'umane miserie'.

    Mi chiedo se anche il famoso "Stay hungry...etc." sia stato studiato a tavolino come il "Think different". Viviamo in un tempo in cui si ricordano gli slogan. Con la speranza che li traducano correttamente! ;-)

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    1. Cara Rose, mi trovi completamente d'accordo. La canonizzazione di Steve Jobs mi ha lasciata stupefatta, e tuttora non capisco cosa abbia determinato lo slittamento dalla legittima ammirazione per un creatore di geniali prodotti di consumo alla venerazione per l'uomo nella sua totalità.
      Quanto allo slogan, se non l'hai visto ti consiglio questo post dal blog di Licia Corbolante.

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    2. A proposito del mio post su Stay hungry. Stay foolish, ogni giorno dai motori di ricerca arrivano almeno 40-50 visite, la maggior parte con una ricerca sul significato della frase. Davvero sono perplessa per questo interesse: potevo capire le settimane dopo la scomparsa di Jobs, e in effetti il post era stato visto davvero da molti, ma ora? Non ha molto senso...

      ...a meno che nell'anno scolastico 2011-2012 nelle scuole italiane non sia diventato obbligatorio fare un tema sull'argomento!!

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    3. Non mi stupirebbe... insieme a "Think different (everybody repeat the same slogan)".

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    4. Ecco qui, a proposito, un articolo sulla beneficenza della Apple, fra cui si dice che "Apple has $97.6 billion in its coffers, and the alleged $100 million worth of donations represents about .1 percent of the company's cash holdings. Exxon, Apple's closest rival for the top slot as the world's most valuable company, was named one of the top ten 'most charitable companies in America' and donated $198,692,197 in 2010."
      Tra le donazioni figurano 50 milioni di dollari agli ospedali della Stanford University, che essendo la seconda università più cara della California (la prima è la University of Southern California, a LA) ne ha certamente bisogno...

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  10. Ho letto il post di Licia. Interessante ed esaustivo, come sempre i suoi. E' da Licia che ho visto il tuo blog. Hai un portfolio impressionante 0_0 Complimenti! Mi chiedo se, fra tanti titoli, io abbia letto qualcosa. Pensa che vergogna se non fosse così... Controllerò.

    Non so come tu riesca, oltre all'intenso lavoro, a gestire un sito con tante notizie.

    Incantevoli le case di San Francisco. Grazie. :-D

    Per la canonizzazione di Jobs, penso che ogni ambito abbia i propri 'santi', idoli o miti. Pare proprio un'esigenza (o debolezza?)umana, quella di venerare qualcuno.

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    1. Grazie! Se vuoi posso consigliarti l'ultima mia traduzione pubblicata, "Venivamo tutte per mare" di Julie Otsuka, di cui ho parlato parecchie volte nel blog con grande entusiasmo.
      Come riesco a gestire il blog me lo chiedo anch'io, e a volte sono persino tentata di smettere perché mi sembra di non averne il tempo. Ma è il mio hobby, grazie al quale riesco a dialogare con persone interessanti e a rigirare in qualche modo a mio vantaggio la proverbiale solitudine della traduttrice sempre seduta davanti al computer.

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  11. Grazie del suggerimento, Silvia :-)
    Sono andata a leggere alcune recensioni. Lo ordino al più presto.

    Penso anch'io che per le persone costrette a stare in casa per lavoro o altro (nel mio caso è 'altro') il web sia una grande finestra sul mondo e spesso un'occasione di incontro con gente interessante... magari con qualche cautela. Come nel mondo, si trova un po' di tutto, ma è inevitabile, temo.

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    1. Oh sì, è vero si trova un po' di tutto! Te ne potrei raccontare un paio...

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