Comunico, non senza un certo disappunto, che malgrado le aspettative, la rete HBO ha deciso di non produrre più l'attesa serie tratta da The Corrections. Niente più Chris Cooper, Dianne Wiest e Ewan McGregor, niente Maggie Gyllenhaal e Rhys Ifans.
Come consolazione sono andata a ripescare questo video di Franzen che legge un brano di The Corrections, e sotto ho aggiunto la mia traduzione italiana tratta dall'edizione Einaudi. Buona lettura!
Era
cominciato come un aneddoto famigliare: papà ordinava sempre la grigliata
mista, papà voleva andare solo nei ristoranti che avevano la grigliata mista
nel menu. In effetti Gary trovava che ci fosse qualcosa di infinitamente
delizioso, qualcosa di irresistibilmente sontuoso
in un pezzo d’agnello, uno di maiale, uno di vitello, più un paio di salsicce
magre e tenere come le facevano adesso – in poche parole, nella classica
grigliata mista. Gli piaceva tanto che aveva cominciato a preparare le grigliate miste a casa. Insieme alla pizza, al takeaway cinese e alla pasta più semplice possibile, la grigliata mista era diventata il pezzo forte
di famiglia. Caroline dava una mano portando a casa ogni sabato parecchie
borsate sanguinolente di carne e salsicce, e in breve Gary cominciò a preparare
grigliate miste due o persino tre volte la settimana, sfidando le peggiori
intemperie sulla terrazza e divertendosi un mondo. Cucinava petti di pernice,
fegatini di pollo, filet mignon e salsicce di tacchino alla messicana. Zucchine
e peperoni rossi. Melanzane, peperoni gialli, costolette d’agnello, salsicce
italiane. Inventò un meraviglioso piatto misto di wurstel, bistecca e bok choy.
Gli piaceva e gli piaceva e gli piaceva e poi all’improvviso non gli piacque
più.
Aveva
incontrato il termine scientifico anedonìa
in un libro che Caroline teneva sul comodino, dal titolo Sentirsi BENE! (dott. Ashley Tralpis, Ph.D.). Aveva letto la
definizione sul vocabolario con un brivido di riconoscimento, una specie di
maligno sì, sì: “condizione
psicologica caratterizzata dall’incapacità di provare piacere in circostanze
normalmente piacevoli”. L’anedonìa era
più di un Segnale d’Allarme, era un sintomo bello e buono. Un marciume che
contagiava un piacere dopo l’altro, un fungo che guastava le gioie del lusso e
delle comodità che per tanti anni avevano alimentato in lui la resistenza alla
taccagneria dei genitori.
Il
marzo precedente, a St. Jude, Enid aveva osservato che, per essere un
vicepresidente di banca con una moglie che lavorava part-time, per beneficenza,
al Fondo per la Difesa dell’Infanzia, Gary cucinava tantissimo. Gary l’aveva zittita abbastanza facilmente; suo marito
non sapeva nemmeno cuocere un uovo, quindi era naturale che fosse gelosa. Ma il
giorno del suo compleanno, dopo che fu rientrato da St. Jude con Jonah e, di
fronte alla costosa sorpresa di un laboratorio fotografico a colori, ebbe fatto
appello alla propria volontà per esclamare, Una
camera oscura, fantastico, l’adoro, l’adoro, Caroline gli porse un piatto
pieno di gamberoni crudi e brutali bistecche di pesce spada da fare alla
griglia, e Gary si domandò se sua madre non avesse ragione. Sulla terrazza, nel
calore radiante, mentre lasciava annerire i gamberoni e bruciare il pesce
spada, venne colto dalla stanchezza. Gli aspetti della sua vita non connessi
alla grigliata gli sembravano ora semplici puntini di estraneità in mezzo al
ricorrere martellante dei momenti in cui accendeva il mesquite e percorreva a
grandi passi la terrazza per evitare il fumo. Chiudendo gli occhi vide una
griglia cromata con spettri contorti di carni rosolate che cuocevano su carboni
infernali. Il fuoco eterno, il fuoco dei dannati. L’ardente supplizio della
ripetizione compulsiva. Sulle pareti interne della griglia si era accumulata
una spessa patina di neri grassi fenolici. Il terreno dietro il garage dove
Gary buttava le ceneri ricordava un paesaggio lunare o il cortile di un
cementificio. Era molto, molto, molto stanco di grigliate miste, e il mattino
dopo disse a Caroline: - Sto cucinando troppo.
-
Allora cucina meno, - rispose lei. – Mangeremo fuori.
-
Voglio mangiare a casa e voglio
cucinare meno.
-
Allora ordina a domicilio, – disse lei.
-
Non è la stessa cosa.
-
Tu sei l’unico che vuole mangiare a tavola. Ai ragazzi non interessa.
-
A me interessa. Per me è importante.
-
Va bene, Gary; ma non è importante per me, non è importante per i ragazzi, e
dovremmo cucinare per te?
Non poteva darle completamente torto. Negli anni in
cui Caroline lavorava a tempo pieno, Gary non si era mai lamentato per le cene
takeaway, surgelate o precotte. Forse adesso pensava che lui volesse cambiare
le regole. Ma a Gary sembrava che la natura della vita famigliare stesse
cambiando - che la solidarietà, la devozione filiale e l'amore fraterno non
fossero più apprezzati come quando era giovane.
Ed
eccolo lì, ancora davanti alla griglia. Attraverso le finestre della cucina
vedeva Caroline giocare a pollice di ferro con Jonah. La vide mettersi gli
auricolari di Aaron e muovere la testa a ritmo di musica. Sembrava proprio una scena di vita famigliare. C’era davvero
qualcosa di sbagliato, oltre alla depressione clinica dell’uomo che sbirciava
da fuori?
(Da Le correzioni, Jonathan Franzen, Einaudi 2002, traduzione mia, pagg. 170-173)
Che peccato :-(
RispondiEliminaGrazie per il video pero' :-)
La storia infinita! Sarà davvero finita?
RispondiEliminaMah, quando abbiamo cenato con lui (la cena per la quale avevo fatto la spesa all'Incubo del Consumo) c'erano state alcune avvisaglie...
EliminaMi dispiace davvero. Ma era gia' in lavorazione? E come mai? Per budget?
RispondiEliminaAvevano già scelto tutti gli attori e stavano girando il pilot, se non sbaglio. Non penso proprio che sia un problema di budget, visto che di roba costosa quelli ne girano in continuazione. Leggendo gli articoli che ne parlano, mi sembra che i veri motivi siano circondati da una certa segretezza...
EliminaMi dispiace e spero che la serie possa essere realizzata da altri.
RispondiElimina"La storia infinita" sarebbe il nuovo libro di Franzen non ancora terminato?
:-DDD!
EliminaMa no! Che delusione! Volevo proprio vederlo! :( Magari ci ripensano...
RispondiEliminaVolevo vederli, a girare la scena dello stronzo! ;-)
Eliminache peccato!e poi era un super cast e sarebbe stato bello da vedere :(
RispondiEliminaMa no, ma uffi!!! :(
RispondiEliminaGrazie a tutte, sono contenta che condividiate il mio disappunto :-(
RispondiEliminama secondo te è uno di quei romanzi che uno deve assolutamente leggere? l'ho preso in considerazione e abbandonato mille volte, temo che con cotanta fama, potrebbe deludermi... baci
RispondiEliminaCiao Ilaria! Domanda difficile... Le correzioni è uno di quei romanzi che si amano o si odiano. Lucy qui sopra, per esempio, non l'ha amato, e gli ha decisamente preferito il successivo Libertà. E poi sai, per me rimane sempre il primo amore, visto che è stato il primo romanzo che ho tradotto. Se decidi di leggerlo, non farti scoraggiare dal prologo, che ha respinto molti lettori. Se decidi di leggerlo, fammi sapere!
Eliminacomunqua complimentoni, sei partita col tradurre un romanzo di cui si è parlato tanto, mica un romanzetto. baci
EliminaSì, devo ammettere che è stato un bel colpaccio! :-)
EliminaLeggere di grigliate, borsate sanguinolente mi ha tolto un po' il fiato anche se ho letto con grande interesse il pezzo.
RispondiEliminaQuello che mi incuriosisce è sapere se la traduzione è "libera" (nel senso che va tradotta e trasferita con i codici culturali dell'italiano - in questo caso) oppure se è una "riproduzione" paro paro da una lingua a un'altra.
La domanda è contorta ma non riesco a formularla meglio. In definitiva, il traduttore è anche un creativo?
Mi sto incartando sempre di più.....
Eh, sì, non è proprio un brano per vegani, mi dispiace! Sono stata condizionata dall'unico video che ho trovato su YouTube di Franzen che legge un brano dalle Correzioni.
EliminaLa tua è una domanda fondamentale e dalla non facile (o almeno non breve) risposta. Diciamo - cercando di condensare al massimo - che la traduzione dev'essere meno libera possibile nei limiti di una resa in un italiano scorrevole e non ricalcato sull'inglese. L'adattamento ai codici culturali dell'italiano si fa in misura assai ridotta (se poi parliamo dal punto di vista strettamente linguistico - giochi di parole, ecc. - allora è un'altra questione), proprio per permettere al lettore di entrare in un altro mondo e in un'altra cultura senza ulteriori filtri e mediazioni. (E ovviamente ci sarebbe molto altro da dire!)
Mi spiace :( Sarai stata molto curiosa di vederlo.
RispondiEliminaSappi che, in solo 3 paragrafi, mi è già venuta fame, traduzione ottima :)
Purtroppo il mio stomaco non ubbidisce nemmeno alla tristezza sentita per una notizia poco felice. Mi cospargo il capo di cenere.
Non è che mi rattristi più di tanto, la notizia. Mi fa sorridere di più la tua fame! :-)
Elimina:) non so perchè ma ultimamente mi sento molto cane, tipo che potrei mangiare qualsiasi cosa a qualsiasi ora. Diamo la colpa agli ormoni che tanto sono diventati il mio capro espiatorio per tutto ;)
EliminaE' davvero un peccato. Avrei volentieri fatto a meno di un'altra stagione di "The Games of Thrones" (che mi lascia alcuanto indifferente) per vedere "The Corrections", soprattutto con il cast che avevano scelto. Speriamo ci ripensino.
RispondiEliminaEhm, "alquanto".
RispondiEliminaAh, quello. Ho visto la prima puntata e tra teste mozzate e donne violentate non sono neanche arrivata alla fine!
EliminaNo!
RispondiEliminaMi dispiace.
Davvero.
Esco allo scoperto e dico: che lutto!
RispondiEliminaRitorno nel buio.
Jeff, per me uno che ha un quadro di Rothko come immagine del profilo non può rimanere nel buio.
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