domenica 6 maggio 2012

"The Corrections" non va in Tv

Comunico, non senza un certo disappunto, che malgrado le aspettative, la rete HBO ha deciso di non produrre più l'attesa serie tratta da The Corrections. Niente più Chris Cooper, Dianne Wiest e Ewan McGregor, niente Maggie Gyllenhaal e Rhys Ifans.

Come consolazione sono andata a ripescare questo video di Franzen che legge un brano di The Corrections, e sotto ho aggiunto la mia traduzione italiana tratta dall'edizione Einaudi. Buona lettura!
 

 


Era cominciato come un aneddoto famigliare: papà ordinava sempre la grigliata mista, papà voleva andare solo nei ristoranti che avevano la grigliata mista nel menu. In effetti Gary trovava che ci fosse qualcosa di infinitamente delizioso, qualcosa di irresistibilmente sontuoso in un pezzo d’agnello, uno di maiale, uno di vitello, più un paio di salsicce magre e tenere come le facevano adesso – in poche parole, nella classica grigliata mista. Gli piaceva tanto che aveva cominciato a preparare le grigliate miste a casa. Insieme alla pizza, al takeaway cinese e alla pasta più semplice possibile, la grigliata mista era diventata il pezzo forte di famiglia. Caroline dava una mano portando a casa ogni sabato parecchie borsate sanguinolente di carne e salsicce, e in breve Gary cominciò a preparare grigliate miste due o persino tre volte la settimana, sfidando le peggiori intemperie sulla terrazza e divertendosi un mondo. Cucinava petti di pernice, fegatini di pollo, filet mignon e salsicce di tacchino alla messicana. Zucchine e peperoni rossi. Melanzane, peperoni gialli, costolette d’agnello, salsicce italiane. Inventò un meraviglioso piatto misto di wurstel, bistecca e bok choy. Gli piaceva e gli piaceva e gli piaceva e poi all’improvviso non gli piacque più.
Aveva incontrato il termine scientifico anedonìa in un libro che Caroline teneva sul comodino, dal titolo Sentirsi BENE! (dott. Ashley Tralpis, Ph.D.). Aveva letto la definizione sul vocabolario con un brivido di riconoscimento, una specie di maligno sì, sì: “condizione psicologica caratterizzata dall’incapacità di provare piacere in circostanze normalmente piacevoli”. L’anedonìa era più di un Segnale d’Allarme, era un sintomo bello e buono. Un marciume che contagiava un piacere dopo l’altro, un fungo che guastava le gioie del lusso e delle comodità che per tanti anni avevano alimentato in lui la resistenza alla taccagneria dei genitori.
Il marzo precedente, a St. Jude, Enid aveva osservato che, per essere un vicepresidente di banca con una moglie che lavorava part-time, per beneficenza, al Fondo per la Difesa dell’Infanzia, Gary cucinava tantissimo. Gary l’aveva zittita abbastanza facilmente; suo marito non sapeva nemmeno cuocere un uovo, quindi era naturale che fosse gelosa. Ma il giorno del suo compleanno, dopo che fu rientrato da St. Jude con Jonah e, di fronte alla costosa sorpresa di un laboratorio fotografico a colori, ebbe fatto appello alla propria volontà per esclamare, Una camera oscura, fantastico, l’adoro, l’adoro, Caroline gli porse un piatto pieno di gamberoni crudi e brutali bistecche di pesce spada da fare alla griglia, e Gary si domandò se sua madre non avesse ragione. Sulla terrazza, nel calore radiante, mentre lasciava annerire i gamberoni e bruciare il pesce spada, venne colto dalla stanchezza. Gli aspetti della sua vita non connessi alla grigliata gli sembravano ora semplici puntini di estraneità in mezzo al ricorrere martellante dei momenti in cui accendeva il mesquite e percorreva a grandi passi la terrazza per evitare il fumo. Chiudendo gli occhi vide una griglia cromata con spettri contorti di carni rosolate che cuocevano su carboni infernali. Il fuoco eterno, il fuoco dei dannati. L’ardente supplizio della ripetizione compulsiva. Sulle pareti interne della griglia si era accumulata una spessa patina di neri grassi fenolici. Il terreno dietro il garage dove Gary buttava le ceneri ricordava un paesaggio lunare o il cortile di un cementificio. Era molto, molto, molto stanco di grigliate miste, e il mattino dopo disse a Caroline: - Sto cucinando troppo.
- Allora cucina meno, - rispose lei. – Mangeremo fuori.
- Voglio mangiare a casa e voglio cucinare meno.
- Allora ordina a domicilio, – disse lei.
- Non è la stessa cosa.
- Tu sei l’unico che vuole mangiare a tavola. Ai ragazzi non interessa.
- A me interessa. Per me è importante.
            - Va bene, Gary; ma non è importante per me, non è importante per i ragazzi, e dovremmo cucinare per te? 
           Non poteva darle completamente torto. Negli anni in cui Caroline lavorava a tempo pieno, Gary non si era mai lamentato per le cene takeaway, surgelate o precotte. Forse adesso pensava che lui volesse cambiare le regole. Ma a Gary sembrava che la natura della vita famigliare stesse cambiando - che la solidarietà, la devozione filiale e l'amore fraterno non fossero più apprezzati come quando era giovane.
Ed eccolo lì, ancora davanti alla griglia. Attraverso le finestre della cucina vedeva Caroline giocare a pollice di ferro con Jonah. La vide mettersi gli auricolari di Aaron e muovere la testa a ritmo di musica. Sembrava proprio una scena di vita famigliare. C’era davvero qualcosa di sbagliato, oltre alla depressione clinica dell’uomo che sbirciava da fuori?

(Da Le correzioni, Jonathan Franzen, Einaudi 2002, traduzione mia, pagg. 170-173)

27 commenti:

  1. Che peccato :-(
    Grazie per il video pero' :-)

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  2. La storia infinita! Sarà davvero finita?

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    1. Mah, quando abbiamo cenato con lui (la cena per la quale avevo fatto la spesa all'Incubo del Consumo) c'erano state alcune avvisaglie...

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  3. Mi dispiace davvero. Ma era gia' in lavorazione? E come mai? Per budget?

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    1. Avevano già scelto tutti gli attori e stavano girando il pilot, se non sbaglio. Non penso proprio che sia un problema di budget, visto che di roba costosa quelli ne girano in continuazione. Leggendo gli articoli che ne parlano, mi sembra che i veri motivi siano circondati da una certa segretezza...

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  4. Mi dispiace e spero che la serie possa essere realizzata da altri.
    "La storia infinita" sarebbe il nuovo libro di Franzen non ancora terminato?

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  5. Ma no! Che delusione! Volevo proprio vederlo! :( Magari ci ripensano...

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  6. che peccato!e poi era un super cast e sarebbe stato bello da vedere :(

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  7. Grazie a tutte, sono contenta che condividiate il mio disappunto :-(

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  8. ma secondo te è uno di quei romanzi che uno deve assolutamente leggere? l'ho preso in considerazione e abbandonato mille volte, temo che con cotanta fama, potrebbe deludermi... baci

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    1. Ciao Ilaria! Domanda difficile... Le correzioni è uno di quei romanzi che si amano o si odiano. Lucy qui sopra, per esempio, non l'ha amato, e gli ha decisamente preferito il successivo Libertà. E poi sai, per me rimane sempre il primo amore, visto che è stato il primo romanzo che ho tradotto. Se decidi di leggerlo, non farti scoraggiare dal prologo, che ha respinto molti lettori. Se decidi di leggerlo, fammi sapere!

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    2. comunqua complimentoni, sei partita col tradurre un romanzo di cui si è parlato tanto, mica un romanzetto. baci

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    3. Sì, devo ammettere che è stato un bel colpaccio! :-)

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  9. Leggere di grigliate, borsate sanguinolente mi ha tolto un po' il fiato anche se ho letto con grande interesse il pezzo.
    Quello che mi incuriosisce è sapere se la traduzione è "libera" (nel senso che va tradotta e trasferita con i codici culturali dell'italiano - in questo caso) oppure se è una "riproduzione" paro paro da una lingua a un'altra.
    La domanda è contorta ma non riesco a formularla meglio. In definitiva, il traduttore è anche un creativo?
    Mi sto incartando sempre di più.....

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    1. Eh, sì, non è proprio un brano per vegani, mi dispiace! Sono stata condizionata dall'unico video che ho trovato su YouTube di Franzen che legge un brano dalle Correzioni.

      La tua è una domanda fondamentale e dalla non facile (o almeno non breve) risposta. Diciamo - cercando di condensare al massimo - che la traduzione dev'essere meno libera possibile nei limiti di una resa in un italiano scorrevole e non ricalcato sull'inglese. L'adattamento ai codici culturali dell'italiano si fa in misura assai ridotta (se poi parliamo dal punto di vista strettamente linguistico - giochi di parole, ecc. - allora è un'altra questione), proprio per permettere al lettore di entrare in un altro mondo e in un'altra cultura senza ulteriori filtri e mediazioni. (E ovviamente ci sarebbe molto altro da dire!)

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  10. Mi spiace :( Sarai stata molto curiosa di vederlo.
    Sappi che, in solo 3 paragrafi, mi è già venuta fame, traduzione ottima :)
    Purtroppo il mio stomaco non ubbidisce nemmeno alla tristezza sentita per una notizia poco felice. Mi cospargo il capo di cenere.

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    1. Non è che mi rattristi più di tanto, la notizia. Mi fa sorridere di più la tua fame! :-)

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    2. :) non so perchè ma ultimamente mi sento molto cane, tipo che potrei mangiare qualsiasi cosa a qualsiasi ora. Diamo la colpa agli ormoni che tanto sono diventati il mio capro espiatorio per tutto ;)

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  11. E' davvero un peccato. Avrei volentieri fatto a meno di un'altra stagione di "The Games of Thrones" (che mi lascia alcuanto indifferente) per vedere "The Corrections", soprattutto con il cast che avevano scelto. Speriamo ci ripensino.

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    1. Ah, quello. Ho visto la prima puntata e tra teste mozzate e donne violentate non sono neanche arrivata alla fine!

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  13. Esco allo scoperto e dico: che lutto!
    Ritorno nel buio.

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    1. Jeff, per me uno che ha un quadro di Rothko come immagine del profilo non può rimanere nel buio.

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