giovedì 21 febbraio 2013

Le ferie retribuite negli Stati Uniti


Non ci sono. 

O meglio, un po' come nel caso del congedo di maternità di cui parlavo ieri, non esiste una legge federale che imponga un certo numero di giorni di ferie retribuiti. I giorni di ferie, e la loro eventuale retribuzione, vengono concordati tra il dipendente e il datore di lavoro.

Nel grafico qui sotto, che viene da qui e che riguarda i paesi Ocse, trovate il numero di giorni di ferie retribuite in blu, e i giorni di festa retribuiti in rosso.
Come si racconta in questo articolo: "La media europea è superiore alle quattro settimane all’anno (considerando anche le molte feste nazionali), mentre quella americana è circa la metà. La legge americana non impone ai datori di lavoro di fornire congedi retribuiti (è l’unico caso tra tutti i paesi Ocse), mentre in Europa i lavoratori hanno diritto ad almeno 25-30 giorni di vacanza. I giorni di diritto scendono a 20 per Australia e Nuova Zelanda, e a 10 in Canada e Giappone, che più si avvicinano così al modello americano. Il gap è aumentato dal fatto che gli Usa (anche qui caso unico) non prevedono durante l’anno giorni di festa nazionale retribuita, mentre negli altri casi esaminati i giorni di paid public holidays arrivano fino a 13. In America sono i datori di lavoro a garantire alcuni giorni di vacanza ai lavoratori, attraverso accordi collettivi o individuali, ma quello che la ricerca vuole sottolineare è che in Europa ci sono degli standard legali che difendono il diritto alla spiaggia (per così dire) dei lavoratori, sancito dalla direttiva Ue sull’orario di lavoro del 1993, che garantisce 4 settimane o 20 giorni di ferie l’anno. Il governo americano invece non impone standard minimi, e allora le aziende americane fanno i propri interessi, che in questo caso non coincidono con quelli dei propri dipendenti. Così circa un lavoratore su quattro non ha nemmeno un giorno di vacanza retribuito. Secondo dati forniti dallo stesso governo americano, un lavoratore medio del settore privato americano finisce per fare nove giorni di vacanza e sei giorni di feste nazionali l’anno: 15 giorni in tutto, ovvero meno degli standard legali fissati dall’Ue e della realtà concreta dei maggiori paesi Ocse, che vede la Francia vantare 31 giorni (30 di vacanza e 1 solo di festa nazionale retribuita, il primo maggio), la Spagna 34 (22 12), l’Italia 33 (20 13, secondo dati del 2004), la Germania 30 (20 10), Australia e Nuova Zelanda 27 (20 7), il Regno Unito 20 (20 0). Inoltre, notano gli autori della ricerca Rebecca Ray e John Schmitt, la media americana si abbassa per i lavoratori part-time o a basso salario."



35 commenti:

  1. Accidenti, non l'avrei mai detto! Così come mi sono stupita per il post di ieri. Concetti diversi di diritto del lavoro? Mancanza storica di lotte per i diritti dei lavoratori e delle donne? Supremazia assoluta del dio denaro e quindi del potere delle aziende sulle politiche sociali?

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    1. Non so, sono troppo cattiva se scelgo la terza?
      Per cercare di non essere troppo semplicistica, ti dirò che mentre spiegavo il contenuto del post a mio marito, lui, pur dicendosi d'accordo con me sulla necessità di un certo numero di giorni di ferie obbligatorie, era assolutamente contrario all'idea delle festività pubbliche retribuite (che in effetti mancano anche in diversi altri paesi), perché lo stato non può imporre alla gente di andare in vacanza quando dice lui. E questo è anche vero, però...

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    2. Sì, in effetti tuo marito non ha tutti i torti... Ma per quanto riguarda la tua scelta della terza opzione, con me sfondi una porta aperta :)

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  2. Noi ci lamentiamo in continuazione della nostra situazione, ma a parte il lavoro in nero, che è una piaga terribile, per il resto siamo molto fortunati.

    Baci e buona giornata!

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    1. La lamentazione è una delle attività preferite degli italiani.

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  3. Ecco, anche questo non me lo aspettavo!
    A questo punto mi sorge spontanea la domanda: il congedo matrimoniale è retribuito? A quanto ammonta in termini di giorni?
    Grazie per farmi conoscere, ogni giorno che passa, un tassello in più degli USA!

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  4. Cara Silvia sono italiana, pago fior di tasse, ma le mie ferie non sono retribuite da 20 anni, popolazione partita IVA
    non ti stupire quindi

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    1. Naturalmente questo vale anche per me, traduttrice freelance (niente ferie, niente malattia, niente maternità, la pensione chissà), e per Denise che puoi leggere qui sotto, precaria dell'editoria.

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  5. Incredibile... La Cina è vicina...
    Grazie per questi interessantissimi quadri informativi sulla realtà americana!

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    1. Eh, sì, tutti a parlar male di quei cattivoni dei cinesi, eh? ;-)

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  6. Sì, fai bene a parlarne, queste cose le sa solo chi ha colleghi di diverse nazionalità o va all'estero per lavoro. E' bene si capisca ceh "niente viene gratis".

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    1. Come quello che dicono "la mia carta di credito mi regala due notti in albergo!" Uh, davvero, te le regala?! Che generosa!

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  7. I dati di questo post e di quello di ieri sono davvero impressionanti ed è bene ricordarli anche a chi li conosceva già. Quello che temo è che questo sia il modello verso il quale stiamo andando tutti, anche noi che dopo lotte abbiamo ottenuto diritti come quello del congedo di maternità e delle ferie, e altri ancora, temo, non previsti nel sistema americano. Mi inquieta molto la prospettiva di un mondo così, dove il profitto è il metro di tutte le cose e i diritti dei lavoratori sono solo un costo che deve essere tagliato. Insomma, magari non ci arriveremo subito, ma la strada verso il modello americano la stiamo percorrendo, solo che ne facciamo un poco alla volta, così non si nota troppo e si metabolizza lentamente un cambiamento di mentalità che ci porterà ad accettare cose che altrimenti ci sembrerebbero inconcepibili.
    Scusa lunghezza e sconforto del commento :)

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    1. E' così, purtroppo. Si lascia che le cose vadano a schifio e poi si dice: "eh, ma guarda, così non funziona, lo stato sociale è un carrozzone, via, togliamolo!" La scuola va in quella direzione, la sanità va in quella direzione, il lavoro va in quella direzione... io continuo a ripeterlo, questo paese ha senz'altro delle cose buone, ma noi non siamo capaci di imitarle. Anzi, mi sembra che stiamo prendendo proprio le peggiori.

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  8. A parte il lavoro nero e il PRECARIATO, aggiungerei. ;-)
    Grazie Silvia, sempre molto interessanti i tuoi post.

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  9. D'accordo con Kyle: siamo fortunati, finora. E non ci rendiamo conto della nostra fortuna.

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  10. Aggiungo un concetto che gli americani non credo riuscirebbero a capire: per la legislazione italiana e di altri paesi europei, le ferie hanno la funzione di "procurare al lavoratore il necessario recupero delle energie psico-fisiche spese durante l’anno" e proprio per questo in molti contratti nazionali italiani (tutti?) è obbligatorio fare un periodo di ferie di due settimane continuative, necessario perché altrimenti il recupero non può avvenire.
    A proposito di festività pubbliche, il grafico vuol dire che in America non sono retribuite, ovvero il 4 luglio si sta a casa ma non si viene pagati? Se è così, in Italia siamo lontani anni luce perché esistono anche le
    cosiddette festività soppresse (11 febbraio, Ascensione ecc.) che in alcuni contratti sono sostituite da giorni aggiuntivi di ferie e in altri invece retribuite (si è pagati un giorno in più senza dover lavorare, cosa che succede anche se la festività tuttora esistente cade invece di sabato o di domenica).
    Un altro argomento interessante sugli Stati Uniti potrebbero essere i giorni di malattia: se non avevo capito male dai miei colleghi americani, si ha diritto a un numero limitato di giorni pagati all'anno, che se non usufruiti perché malati possono poi essere usati come se fossero giorni di ferie.

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    1. So per certo che nelle scuole pubbliche, non so se valga in tutti gli stati, esistono i giorni di malattia pagati. Ognuno li utilizza come vuole e nel caso qualche collega ne abbia bisogno si possono anche donare.

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    2. Argh, non so se ho tempo di fare un altro post sui giorni di malattia pagati!
      Però il concetto è sempre lo stesso, non esiste una legge federale che li imponga, è tutto a discrezione del datore di lavoro. Vedi qui.

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  11. A me stupisce anche il dato del Canada! Sono al pari dei Giapponesi??

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    1. Sì, però quasi raddoppiano con le feste nazionali, che i giapponesi non hanno.

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  12. Io sono una grande sostenitrice del diritto alla spiaggia.

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  13. Dipende da dove lavori, come dici tu. Nel settore privato sei in mano al datore di lavoro. Lavorando nel settore federale, mio marito ha tante ferie e tutte le festivita' federali di ferie. Pagate. Così come insegnanti e chiunque lavori a tempo pieno per il governo locale, statale e federale.
    La differenza e' che i sindacati, che esistono ancora per chi lavoro in ambito federale, sono stati schiacciati e cosi' il loro potere di contrattazione.
    Pero' lo sciopero e' rarissimo, e questo, come utente di servizi, e' una bella cosa! :)

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    1. Grazie Moky, sì, su queste cose ci sono molte differenze da lavoro a lavoro, e anche da stato a stato. Però quello che mi preme sottolineare in ognuno di questi casi è la mancanza di una regolamentazione federale uguale per tutti. Poi ciascuno può trarne le conseguenza che vuole, non è detto che tutto sia necessariamente negativo (vedi l'opinione di mio marito sulle festività nazionali retribuite).

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  14. Il miglior posto dove lavorare è la Francia, come funzionario statale: 47 giorni l'anno di ferie tondi tondi. Ho sbagliato tutto nella vita,

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  15. Qui da quest'anno hanno tolto pure 4 festivi a causa dell'austerity...misure discutibili secondo me.
    Quindi in tutto sono 22+4, ma nel mio caso non sono pagate.
    Molto interessanti questi post, Silvia.
    Mi viene da chiedermi se i lavoratori dalle vostre parti siano generalmente soddisfatti o si lamentino. Ad occhio e croce parrebbe che gli stia bene così...

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    1. Sai com'è, quando uno è convinto di vivere nel migliore dei mondi possibili...

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    2. Elle, quelli che ho conosciuto io in genere se ne fanno gran vanto di avere poche ferie. E' pur vero che lamentarsi apertamente del proprio datore di lavoro e' tabù per gli americani...vai a capire cosa gli passa davvero per la testa.
      Ti dirò che invece sulla maternità un po' di scontento in giro si sente. Le donne che si licenziano per questo motivo sono abbastanza numerose (ma e' anche vero che il rientro nel mercato del lavoro e' più facile che da noi).
      Bei post Silvia!

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  16. Da adesso, anche per me, non ci saranno più ferie retribuite! Un po' di America a Torbole...ah ah
    Ma il profumo della libertà è impagabile e credo davvero che non mi pentirò mai!
    OT: quando arrivi? :-*

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    1. No che non te ne pentirai, perché l'hai scelto tu!
      Se tutto va bene arrivo all'inizio di aprile (incrocia le dita, devo affrontare un po' di burocrazia).

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  17. Sarò curioso di vedere il mondo quando la nostra generazione andrà in pensione...sempre se ci andremo.

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