A pagina 122 di Freedom, Ray, il padre di Patty, fa una delle sue solite battute volgari e imbarazzanti, che in inglese suona così: «Nor-fock-a-Virginia!» E la pronuncia “con un grottesco accento italiano”.
Nello scambio di corrispondenza con la traduttrice tedesca (la corrispondenza con ciascun traduttore viene inoltrata man mano a tutti i traduttori nelle altre lingue, che così possono confrontare i dubbi ed evitare di ripetere due volte la stessa domanda), Franzen spiega così la frase: “battuta su un italiano che non scopa con le vergini [fock è una parodia della pronuncia italoamericana della parola fuck, “scopare”, N.d.T.]. La battuta fa riferimento alla città di Norfolk, in Virgina. Qualunque frase che funzioni in tedesco, che sia volgare e si riferisca all’Italia o agli italiani va bene.”
Ora, probabilmente in tedesco non è stato troppo difficile trovare una frase che corrispondesse a tutti i requisiti (volgare, breve, immediatamente identificabile e plausibile come una presa in giro degli italiani pronunciata da un americano, e perdipiù in una specie di parodia dell’italiano), ma in italiano era un’impresa davvero ardua. Ci ho pensato per molto tempo, ho chiesto svariati pareri, ho provato tutte le variazioni sul tema di “cannoli”, “salami”, “macaroni”, “kiss me I’m Italian/baciami sono italiano/baciamo le mani/baciamo il cannolo/holy cannoli”, “stallone italiano”, “bella di mamma”, “tu si’ nu babbà”, “that’s ammore”, e via di questo passo, ma la soluzione tardava ad arrivare.
Finché, pensando e ripensando, ho deciso di orientarmi su qualcosa che avesse a che fare con il cibo, perché il lessico alimentare italiano è la cosa che gli americani conoscono meglio (e storpiano di più). Così ho cominciato a chiedere ad amici americani di dirmi tutte le parole italiane legate al cibo che venivano loro in mente. E a un certo punto ho sentito la parola “focaccia”, che in bocca a un americano suona più o meno come “fuckaccia”.
Eccola lì, la mia battuta: Fuck-accia!
Eccola lì, la mia battuta: Fuck-accia!
Una battuta sciocca e volgare che aveva il vantaggio di suonare italiana e di contenere nello stesso tempo una parola inglese, fuck, sufficientemente riconoscibile da un lettore italiano (oltre a essere la stessa della battuta originale). L’ho poi sottoposta al giudizio di Franzen, il quale l’ha trovata perfetta per il personaggio di Ray. E così adesso il lettore italiano potrà leggere, in Libertà, la seguente battuta:
- Fuck-accia! - esclamò Ray, con un grottesco accento italiano.
bello questo "dietro le quinte" :-)
RispondiEliminaGrazie Marica, ne ho a bizzeffe! Magari ogni tanto ne racconto qualcuno. (E comunque dici che si vede cosa mi manca dell'Italia?)
RispondiEliminaSì, bellissimo questo dietro le quinte! Raccontane altri...
RispondiEliminaMentre leggevo questo brano del libro (tra l'altro bellissima quella scena della cena) mi ero giusto chiesta "chissà come sarà stato questo nell'originale...".
Comunque, non ho letto il libro in inglese, ma in italiano è veramente perfetto: complimenti!
Grazie! Rovisterò nel mio archivio...
RispondiEliminai backstage sono la mia passione! :)
RispondiEliminaGrazie per averlo condiviso
e piacere di conoscerti!
Piacere mio! Sto rimuginando su un backstage per DeLillo...
RispondiEliminaLOve the trick!!!!!! Paolo Maria Noseda
RispondiEliminaThanks! I'm honored. :-))
RispondiEliminaLeggerei molto volentieri altri aneddoti traduttoriali, non solo sono interessanti e divertenti, ma insegnano molto.
RispondiEliminaGrazie Andrea, al momento ne avrei uno che potrei intitolare "quando è il caso di gettare la spugna" (non scherzo, è un caso interessante in cui è intervenuto anche lo scrittore), ma prima devo aspettare che il libro sia pubblicato. Viene dallo stesso libro da cui è nata la storia del wedgie.
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