lunedì 15 ottobre 2012

Mitt Romney e il Vangelo della Ricchezza


Un paio di mesi fa il New Yorker ha pubblicato un pezzo di Adam Gopnick su Mitt Romney e il mormonismo, intitolato I, Nephi - Mormonism and its meanings. Ne ho tradotto il finale.


"È ingiusto dire, come potrebbero fare alcuni, che Mitt Romney non crede in nulla tranne che nella propria ambizione. Egli crede, con fulgida certezza, nel proprio successo, e, più in generale, nel Vangelo americano della Ricchezza che vi sta alla base: l'idea che i ricchi si sono arricchiti grazie alla propria bontà, che la ricchezza è un segno della loro virtù, e che per questo hanno il diritto di governare.
D'altra parte, quasi ogni religione americana prima o poi diventa un Vangelo della Ricchezza. (...) La cosa straordinaria (...) è che questo vangelo della prosperità è l'unica fede americana che non viene mai meno, anche quando le sue promesse sembrano infrante. In altre democrazie occidentali, lo scoppio dell'ultima bolla ha fatto sorgere dubbi sul sistema che l'ha prodotta. Qui le persone che hanno più probabilità di ereditare il potere sono quelle che vogliono produrre bolle ancora più grandi, quelle che credono nella bolla anche dopo che è scoppiata, e che considerano la sua perfezione come una fede così luminosa, salda e incrollabile che potrebbe essere stata scritta da qualche parte dagli angeli, su tavole d'oro massiccio."

22 commenti:

  1. non so se avevi visto questo spezzone, io l'ho visto sul daily show un paio di settimane fa e sono rimasta senza parole :-D
    http://youtu.be/9Vr842TpBWE

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  2. Innanzitutto mi faccio i complimenti per aver scoperto da sola come leggere il finale originale - non che capisca cosa leggo, ma così per vedere com'era l'originale (lunghissimo, direi).
    Argomento interessante, e anche la traduzione. A me gli americani non piacciono, questo loro modo improntato al successo. E l'articolo conferma che è una componente forte, tanto da rientrare nell'ambito della religione, motivo per cui non riuscirei mai ad integrarmi nella mentalità americana. Poi, certo, sarà il parere dell'autore di questo articolo, e non è detto che sia davvero così, ma è anche un po' l'impressione che si ha da fuori (e la mia è conoscenza cinematografica degli Stati Uniti...)
    E nell'ultima frase c'è un'espressione del tipo che, quando lo trovo, mi infastidisce, e che considero ormai tipica americana: "potrebbe essere stata scritta da qualche parte dagli angeli, su tavole d'oro massiccio". Hanno questo modo di usare i paragoni e le metafore eccessivo e "religioso", mi suona sempre come uno slogan (di fede, appunto). E finché non sono uscita dai romanzi per leggere altri tipi di testi non ci ero mai incappata, ma è evidente che loro parlano proprio così.
    Prima o poi li conoscerò meglio 'sti americani, e diventerò più tollerante. Sono diversi, non c'è dubbio ;)

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    1. Non posso risponderti in un commento, visto che il mio sguardo sugli Usa (e le mie disillusioni in materia) sono un po' il filo conduttore di tutto questo blog, oltre che un bel pezzo della mia vita come traduttrice di letteratura americana e moglie di un americano.
      Per dare solo un po' di contesto, Adam Gopnick è uno dei miei scrittori preferiti fra quelli dello staff del New Yorker (oltre che l'autore di questo
      articolo su mio marito... che però è in inglese. Forse dovrei tradurlo), e nella sua frase finale rifà il verso al linguaggio religioso dei mormoni e alla loro iconografia. Altrimenti non scriverebbe mai così! :-)

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    2. Infatti, vedi?, io adesso mi attacco al tuo blog, per avere uno sguardo dall'interno, perché da sola, e non conoscendo la lingua, non ce la faccio. Però, contemporaneamente, devo smettere di leggere certi testi dove invece questo linguaggio è normale.
      No, mi fa ridere che fa il verso al linguaggio mormone, adesso ho capito anche il senso del resto del testo (non so chi sia Gopnick e non so chi sia Romney, abbi pietà di me), non l'avevo inteso così!

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    3. In Italia pochissimi sanno chi sia Gopnick, non preoccuparti.
      Di Romney invece dovresti aver sentito parlare, visto che potrebbe diventare (se tutto va malissimo) il prossimo presidente degli... no, non lo scrivo che porta sfiga.

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    4. La fede nel successo e nei propri mezzi non credo c'entri sempre e comunque con la fede religiosa. Nel caso USA, noi tendiamo a sovrapporre le due cose, a causa di quel loro modo di fare che noi potremmo definire sfrontato e a tratti aberrante, sensazionalistico forse (come la frase ad effetto barocco sugli angeli e le tavole d'oro) ma non è così, per quello che ho potuto vedere io -conoscendo quel poco della cultura USA solo dai film, dalla musica, dai libri e dai documentari.
      Del resto la religione è un mezzo facile e a volte abusato per elevarsi a condizione d'elezione ovunque, e nei secoli dei secoli :)

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    5. Hai ragione, però io non sono sicura che nel caso degli americani la fede nel successo non c'entri con la religione. D'altronde la società americana è impregnata di religione a tutti i livelli, solo che la loro idea di religione molte volte è lontanissima dalla nostra.

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  3. Il Vangelo della Ricchezza, peraltro, è il naturale leit-motiv di quella parte del mondo che non ha un vero nome ("Stati Uniti d'America" è un'associazione, nata a Philadelphia, il cui nome significa "amicizia tra fratelli") e che fonda le sue basi sulla massoneria.
    "In God We Trust" ne è il motto, non - si badi - "In God We Believe".

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    1. "In God We Trust" è il motto ufficiale degli Usa solo dal 1956. Prima era "E pluribus unum". Citando Wikipedia: "Si dice che il nuovo motto fosse adottato in contrapposizione all'ateismo dell'Unione Sovietica. Al giorno d'oggi, comunque, alcuni sostengono che contravvenga al Primo Emendamento della Costituzione Americana là dove sancisce la libertà religiosa di ognuno. Infatti libertà religiosa significherebbe anche il diritto a credere che la divinità non esista e quindi il motto andrebbe contro i diritti dei non credenti."

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    2. "In God We Trust" è comunque scritto nel retro delle banconote da un Dollaro USA da molto più tempo, insieme alla piramide tronca, costituita da 72 mattoni disposti su 13 livelli, che è il simbolo degli Illuminati e fu stampata sul Dollaro per ordine del Presidente Roosevelt, massone del 32esimo grado (pag. 83 del libro “Warning” di Barry R. Smith, Wright and Carman LTD, Nuova Zelanda).
      L’occhio che guarda attraverso il triangolo della trinità del potere è comunque luciferino. Infatti, il simbolismo dell’occhio è connesso a Lucifero attraverso la sua affinità con la lettera ebraica Ayin e il numero 70, ma rivenduto dalla Chiesa cattolica come simbolo del Dio Creatore. I tempi cambiano!
      "In Dio abbiamo fiducia" e non "In Dio crediamo". Il messaggio è chiarissimo e lascia chiunque libero di vedere in quel "Dio" chi vuole o ciò che preferisce.

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  4. Molto interessante: la speranza di una affermazione individuale( che è una componente del sogno americano) che diventa fede incrollabile nel Vangelo della ricchezza. Una degenerazione pericolosa , come sono pericolose molte delle "esternazioni" di Romney. Forse dopo le elezioni ci rideremo su. Forse....

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    1. Sì, è molto facile scivolare da una cosa all'altra, soprattutto oggi che la mobilità sociale si è drasticamente ridotta e il sogno americano si fa sempre più irreale. E le elezioni fanno molta paura...

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  5. Sarebbe utile scoprire dove e' diretta la bussola di Romney sull'educazione e l'istruzione. A tal proposito ti posto un link di un appello di cui mi sto facendo promotore dalla Dante di Boston, sull'equiparazione di alcuni titoli di certificazione per l'insegnamento dell'italiano http://spremiacume.wordpress.com/2012/10/05/petizione-per-il-riconoscimento-in-u-s-a-delle-certificazioni-di-didattica-italiano-agli-stranieri/ e' necessario commentarlo e firmarlo. Grazie. Ritornando a Romney, mi sa che devo continuare a scrivere altre differenze tra ITALIA e USA, alla Severgnini Style, come qui http://spremiacume.wordpress.com/2012/10/15/le-70-cose-che-noi-italiani-abbiamo-imparato-in-u-s-a/ e una californiana che vive a Roma mi ha twittato che non si riconosce in quello che ha letto. E' vero? Tu da expat che vivi all'estero come la vedi?

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    1. Il tuo post è fantastico, non capisco la californiana. Certo, ci sono cose più o meno vere a seconda di dove vivi (gli Stati Uniti sono grandi...) ma sono sicura che ogni italiano che vive laggiù sarebbe d'accordo con te sulla maggioranza dei tuoi punti.

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  6. "Vangelo della ricchezza" mi suona come una contraddizione di termini... e quando politica e religione vanno a braccetto, non ci si può aspettare buoni risultati, come insegna la storia (parlo di chi è al potere, non del singolo credente che sia impegnato anche socialmente e politicamente).

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  7. Anche a me ha stupito l'espressione "vangelo della ricchezza". Una sorta di ossimoro.... Penso, come Rose, che la complicità tra politica e religione dia risultati tutt'altro che confortanti....

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  8. IO dico solo che non ho mai storto il naso ne pensato di che religione fosse il presidente, ma in questo caso sono davvero preoccupata. Conosco molto bene i LDS e so che non sarebbe mai in grado di dividere politica e religione. Questo per sorvolare su tutto il resto che di lui non mi piace.

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  9. Intanto il dibattito di ieri sera sembra che sia andato bene. Fiu.

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  10. Giusto per abbassare il livello della discussione, la mia "conoscenza" dei mormoni si limita ad alcuni blog di mamme americane della LDS, che ogni tanto mi capita di sbirciare (una su tutte Nienie e la sua drammatica vicenda). Mi lasciano sempre piuttosto perplessa. Trovi tutte quelle belle foto e bei racconti che dipingono famiglie felici, creative, che a prima vista mi suscitano simpatia e ammirazione... poi spuntano puntualmente i post su "The book of Mormon", la chiesa, l'appoggio alle campagne repubblicane, il nazionalismo e io non me ne capacito.

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    1. Non abbassi affatto, anzi, le impressioni e le esperienze dirette contano molto più di mille spiegazioni teoriche, no?

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