domenica 14 ottobre 2012

DeLillo su Rothko

Dopo aver visto Rosso, lo spettacolo di scena all'Elfo su Mark Rothko, ho ripensato a Don DeLillo e al suo amore per Rothko (che è anche il mio). Eccolo in Cosmopolis, tradotto da me.

- Ho avuto informazioni confidenziali su un Rothko in mano a un privato. Presto sarà sul mercato.
-L’hai visto.
Tre o quattro anni fa. Sì. Ed è luminoso.
Lui disse: - Che mi dici della cappella?
- Cosa vuoi sapere?
- Ho pensato alla cappella.
- Non puoi comprare quella cazzo di cappella.
- Come lo sai? Contatta i proprietari.
- Pensavo che il dipinto ti entusiasmasse. Un dipinto. Non hai un Rothko importante. L’hai sempre voluto. Ne abbiamo parlato.
- Quanti dipinti ci sono nella cappella?
- Non saprei. Quattordici, quindici.
- Se mi vendono la cappella la manterrò intatta. Diglielo.
- La manterrai intatta dove?
- Nel mio appartamento. È grande abbastanza. Posso fare altro spazio.
- Ma la gente deve vederla.
- Che se la comprino, allora. Che ci provino, a offrire di più.
- Scusa se sono pedante. Ma la cappella Rothko appartiene al mondo.
- È mia se la compero.


Eccola, per fortuna ancora appartenente al mondo, la Rothko Chapel, a Houston.

23 commenti:

  1. Che bella, Silvia! Rothko è un artista che emoziona, che riesce a suscitare sentimenti profondi. Il suo" rosso" è uno dei colori più belli della pittura contemporanea.

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    1. Grazie, immaginavo che avresti apprezzato :-)
      Io ho una specie di venerazione per Rothko, ogni volta che incontro un suo quadro mi siedo e sto lì a guardarlo, e sto lì, e sto lì, non me ne andrei mai.
      La sua sala alla Tate Modern, da sola, per me è una ragione più che sufficiente per andare a Londra. E il mio sogno sarebbe riuscire a vedere la Rothko Chapel, ma chissà quando mi capiterà di andare a Houston...

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  2. Hai sentito l'omonima composizione di Feldman? A me fa lo stesso effetto di Rothko, cioè un po' mi assonna :)
    Però non ho ancora mai visto nulla di suo dal vivo, sicuramente sarebbe diverso che vedere immagini sul web...

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    1. No! Grazie, adesso me l'ascolto!
      Guarda, lo volevo proprio scrivere: non esiste assolutamente un modo per guardare un quadro di Rothko che non sia dal vivo. Riprodotto perde tutto, ma proprio tutto, te lo garantisco.

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    2. Ci credo che riprodotto perda tutto... purtroppo non ho mai avuto l'occasione di vederne uno dal vivo :(

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    3. Occhio alle mostre! Io nel 2007 ne vidi una a Roma davvero eccezionale, però anche senza attendere un'altra personale, qualche mostra sull'arte americana o sull'espressionismo astratto con almeno un suo dipinto ogni tanto salta fuori.

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    4. @Elle: così a un primo ascolto mi fa un effetto inquietante, però vorrei proprio sentirla nella cappella.

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  3. Silvia, Silvia, lo sapevi che mia nonna era una cara amica di Rothko?
    Lui e la sua famiglia hanno vissuto per mesi a casa nostra a Roma!
    Un vero onore.
    Parlo ovviamente di anni in cui io purtroppo non c'ero ancora... (era il 1966 se non ricordo male)

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    1. Oddio! Ma allora avrete qualcosa di suo, immagino! Altro che Nobel!

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    2. Vengo da una famiglia di mercanti d'arte... Io sono l'unico che ha scelto una strada diversa!
      Per fortuna di quadri, e non solo, qualcosa è rimasto da quegli anni.
      Sul catologo della mostra di Rothko fata a Roma al Palazzo delle Esposizioni nel 2008 ci sono delle bellissime foto di mia nonna!
      Lei si è spenta a 86 anni solo due mesi fa. Ha fatto una vita che anche io faccio ancora fatica ad immaginare...

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    3. Ecco, dunque adesso voglio il catalogo. E poi voglio venire a Parigi a intervistarti!

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    4. Che bella questa storia nella storia!

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    5. Vero? Mi serviva proprio una scusa per andare a Parigi! ;-)

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    6. Non ho resistito e io ti mandato una delle foto sulla mail privata. Giusto perché non si pensi che racconto bubbole!!
      :o)

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    7. Mai pensato che raccontassi bubbole!

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    8. Da non crederci (ma ci credo anche io! :) Sul catalogo della mostra a Roma c'è proprio un capitolo sui viaggi di Rothko in Italia e il riferimento all'amicizia con la Signora Carla Panicali. Che onore, davvero, resto a bocca aperta :O

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    9. Eh, già, Matteo ha lasciato a bocca aperta anche me. Ho appena fatto una spesona di libri, alla prossima compro anch'io il catalogo.

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  4. Conosco poco Rothko e quel poco è legato all'amicizia con Max Weber uno dei sociologi che ammiro di più.
    Grazie per aver parlato di lui. Uno spunto per incontrare la sua arte. Grazie!

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  5. Nel 2007 ero andato a Roma per la Festa del Cinema e per la Mostra su Kubrick al Palazzo delle Esposizioni. Sapevo che in quel museo c'era anche la mostra su un pittore americano, ma non più di tanto. Mi ritrovai invece di fronte a qualcosa di potente che ho inquadrato meglio in seguito, al momento mi sembrò di aver quasi visto il vero monolite di 2001 nelle ultime tele nere :) Solo qualche mese fa sono riuscito a comprare il catalogo che ogni tot mesi l'editore Skira fa ritornare disponibile. Consigliatissimo soprattutto perchè, a quanto pare, ci sono le migliori riproduzioni delle sue tele. La Rothko Chapel è un sogno irrealizzabile. Ed è vero che le sue opere vanno viste dal vivo: stare lì di fronte per alcuni minuti porta ad instaurare una sorta di intimità (come afferma Rothko stesso), è un'esperienza pazzesca che le foto non posso rendere in nessun modo. Per me Rothko è ormai tutto ciò che cerco nell'arte.

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    1. Condivido quello che dici sull'esperienza di stare davanti a un quadro di Rothko. E sì, la Chapel è un po' fuori mano, però Londra non è così lontana, e la sala dei Seagram Murals è straordinaria (speriamo che restaurino in fretta quello sfregiato). Ce n'è anche uno molto bello al Thyssen-Bornemisza di Madrid (ogni volta che mi trovo in una grande città vado al museo di arte moderna per vedere se hanno qualcosa di Rothko).

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  6. Ne abbiamo già parlato...l'ho scoperto leggendo "Cosmopolis" e ho più volte passato ore davanti i suoi quadri.
    Un motivo in più per ringraziare Don DeLillo, a mio parere il più grande scrittore vivente.

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    1. Sono contenta di aver accontentato sia chi trova in Rothko tutto ciò che cerca nell'arte, sia chi considera Don DeLillo il più grande scrittore vivente.

      Sempre a proposito di Rothko, ho appena letto questo articolo, in cui si parla, oltre che del noioso vandalo di pochi giorni fa, anche degli sconosciuti "Harvard Murals".

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