domenica 2 dicembre 2012

Sul tradurre/6



"The literature of the world has exerted its power by being translated." 
(Mark Van Doren)

20 commenti:

  1. Non so se ne hai mai parlato prima, ma tiro fuori un argomento spinoso e sarei curioso della tua opinione sui "traduttor dei traduttori"...
    Parlo di Monti con Omero, Montale con Shakespeare, etc.
    E' comune? Sono solo da disprezzare o (nel caso dei classici) è in qualche modo naturale e logico rifarsi ad altre traduzioni già pubblicate?

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    1. Oggi credo che il Monti (con l'articolo per distiguerlo dall'attuale e meno nobile omonimo: sai che spavento, per un istante avevo pensato che parlassi di lui!) non sarebbe neppure considerato un traduttore, ma piuttosto, diciamo, un adattatore. Rifarsi ad altre traduzioni già pubblicate, nel caso dei classici, si fa e s'ha da fare, ma sempre nel massimo rispetto del testo di partenza.

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  2. dio, o chi per esso, benedica voi traduttori

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  3. Ora questa frase me la traduco con google. ihih scherzo ;)
    Se non ci foste voi traduttori, saremmo proprio ignoranti, ho capito bene?

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    1. Traduzione libera: i traduttori sono il tramite attraverso cui si manifesta il potere della letteratura! Adesso gonfio il petto e mi prendo una pasticca per il mal di testa.
      Bello il berretto natalizio!

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  4. Evviva i traduttori. Senza di loro quanti libri, idee, emozioni, sentimenti e pensieri ci saremmo persi!

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    1. Grazie! Quanto calore in questa serata gelida con la stufa rotta! (Domattina viene l'idraulico, speriamo bene.)

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  5. L'ho scritto in qualche commento ad un tuo "vecchio"post..forse..Ho cominciato ad apprezzare molto il lavoro di voi traduttori,quando ho studiato per un esame di inglese,su un testo che affrontava,appunto,l'arte del tradurre.E' un libro che ho prestato e non m'è stato reso,ma era molto molto bello.Ho studiato ma era più che altro una bella e affascinante lettura.Prima non avevo mai pensato veramente a quanto fosse difficile tradurre.E' indubbiamente,un lavoro molto molto delicato.Specie per quelle lingue dove è assai difficile rendere bene un messaggio in un'altra che non contempla neppure il concetto(penso al tedesco,per esempio)racchiuso nel messaggio. Studiare una lingua è assai affascinante,immagino quanto possa essere bello e quanto possa riempire di soddisfazione e gioia,esser riusciti a trasporre un testo in un'altra lingua(specie la propria lingua madre).E' così che si può condividere e rendere partecipi gli altri.(non so,in un parallelismo molto azzardato,mi viene in mente il nome della rosa,i libri scritti in una lingua che a quei tempi pochissimi conoscevano..pochi poche volte si soffermano sull'importanza che hanno avuto quanti han studiato quei libri e le lingue in essi contenute e li hanno poi resi fruibili a chi non aveva gli strumenti per leggerli nella lingua originaria..e pochi,perfino noi oggi, siam riconoscenti per il lavoro svolto.).

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    1. Grazie! Come diceva la collega Andrea Rényi sulla pagina fb "Il nome del traduttore", queste sono parole "scaldacuore".

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  6. Silvia, scusa il commento fuori tema, ma ti è scomparso un post sull'Abramovic. O meglio compare solo il titolo e aveva l'aria di essere molto interessante...

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    1. Sì, avevo trovato un video bellissimo sul sito del Corriere, ma subito dopo averlo pubblicato mi sono accorta che si era trasformato in un minuto e mezzo di orripilante pubblicità. Adesso l'ho ritrovato su youtube, che non fa di questi scherzi, e lo ripubblicherò quanto prima (giusto il tempo di riscrivere il testo, che nella fretta di zittire le tremende voci che mi urlavano di comprare qualche i-coso ultimo modello ho incautamente eliminato).

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  7. EVVIVA I TRADUTTORI!!!!! Mi spiace ripetere come un pappagallo le esclamazioni degli amici qui sopra ma è così. Diciamo che "repetita iuvant "! Love!

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  8. Anche io dico grazie ai traduttori anche se mi piacerebbe molto riuscire a leggere un testo in lingua originale!

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  9. Affermazione verissima che dà la giusta carica.

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